In Italia la crescita guadagna forza e negli Usa Trump ci riprova con la riforma sanitaria

A cura di Vincenzo Longo, market strategist di IG
Risk on sulle borse europee all’indomani del faccia a faccia in tv tra Macron e Le Pen e a soli tre giorni dal ballottaggio. Il confronto, che è apparso aggressivo e senza particolari dettagli sui programmi politici, sarebbe andato a Macron. A confermarlo sarebbero anche i sondaggi, che continuano a dare un vantaggio di circa 20 punti percentuali al candidato di En Marché!. Ad ogni modo, quella di ieri sera era stata l’ultima chance per la Le Pen di ridurre il gap rispetto al rivale in vista del voto di domenica. E gli operatori sembrano aver reagito di conseguenza, riducendo ulteriormente le probabilità di una vittoria della leader del Front National.
Francia: le jeux sont fait. Crediamo che i rialzi di ieri possano essere interpretati quasi come un’ultima chiamata per chi volesse ancora puntare in un’ottica un po’ più speculativa su questo evento. È una sorta di “les jeux sont fait”. Alla luce di ciò, il possibile movimento che potrebbe realizzarsi lunedì mattina in apertura sui mercati potrebbe essere più contenuto rispetto a quello registrato post primo turno. Non escludiamo neanche delle prese di profitto temporanee della componente più speculativa del mercato. Questo movimento non sarà destinato a durare a lungo. Nel medio periodo continuiamo ad essere positivi, tanto che il classico motto “Sell in May and Go Away” potrebbe essere disatteso quest’anno.
PMI: crescita accelera il passo, anche in Italia. A sostegno di questa view, non vi è solo l’eliminazione del rischio politico in Europa, indicato da mesi ormai come uno dei principali market mover in questo 2017, ma anche il continuo miglioramento dell’outlook macroeconomico del Vecchio continente. L’ennesima conferma è arrivata stamane dagli indici PMI, che hanno mostrato tassi di crescita ai massimi da 72 mesi (migliorando anche la stima flash). A brillare è stata l’Italia, che ha visto un’accelerazione dell’attività ai massimi dall’agosto del 2007, soprattutto grazie al settore terziario. Una prosecuzione a questi ritmi potrebbe portare a delle revisioni delle stime sul Pil, verso valori massimi dal 2011. Piazza Affari si è confermata la migliore d’Europa, tornando a rivedere i massimi dal 30 dicembre 2015.
Obamacare: Trump ci riprova. Intanto dall’altra parte dell’Atlantico, Trump proverà questa sera a riportare al Congresso la riforma dell’Obamacare, leggermente rivista rispetto a quella di marzo. È un appuntamento interessante, dato che un fallimento (il terzo!) potrebbe iniziare a impensierire seriamente gli operatori sull’iter legislativo e sul rispetto della sua agenda politica. Trump dovrebbe essere riuscito a convincere una più ampia schiera di repubblicani alla Camera bassa, pertanto il voto di stasera potrebbe avere un esito positivo. Più dubbi riguardano il Senato, dove la maggioranza repubblicana è più risicata e con i democratici che dovrebbero votare in blocco contro la riforma. Ci aspettiamo che una disfatta possa accelerare la rotazione di portafoglio tra equity USA ed Europa da parte dei gestori globali, che vedono ancora del valore proprio nel Vecchio continente.
Euro: atteso ottimismo a Francoforte. Sui mercati, in un’ottica di largo respiro, le indicazioni arrivate dall’economia e quelle che potrebbero arrivare dal voto di domenica dovrebbero spingere la Bce a guardare al futuro con maggiore ottimismo. La review della forward guidance potrebbe essere solo il primo passo prima di un’azione concreta sui tassi dei depositi e sul QE entro fine anno. L’euro, pertanto, è destinato a rafforzarsi, con il cross Eur/Usd che al momento vediamo a 1,14 entro il Q4.

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