Indagine Franklin Templeton sui mercati azionari. Ecco i risultati

Gli investitori internazionali rimangono ottimisti per il 2015, oltre la metà (58%) ritiene infatti che il mercato azionario domestico registrerà una performance positiva da qui a fine anno. In Italia il 50% degli investitori si aspetta nel 2015 un rialzo del mercato azionario, prevale quindi ancora il sentiment positivo tra gli investitori italiani ma risulta in calo rispetto al 2014 quando la percentuale degli ottimisti sull’andamento del mercato azionario si attestava al 57%.
È questo, in sintesi, il risultato della quinta edizione della Franklin Templeton Global Investor Sentiment Survey, l’indagine 2015 condotta su un campione di 11.500 investitori intervistati in 23 paesi dell’America, dell’Africa, dell’area Asia Pacifico e dell’Europa in merito al loro approccio nei confronti degli investimenti e alle loro aspettative per il 2015 e per il prossimo decennio.
“Gli investitori internazionali – ha commentato Sergio Albarelli, Senior Director Sud Europa e Benelux di Franklin Templeton –  sono ancora decisamente positivi circa l’andamento dei principali mercati azionari internazionali ma questo ottimismo non si può basare solo sull’analisi delle recenti performance al rialzo dei listini azionari. In questo momento è fondamentale più che mai comprendere i valori fondamentali sottostanti per ogni singola società, settore e paese perché nel futuro ci si potrebbe ritrovare a dover affrontare dei contesti di mercati differenti. Nell’attuale scenario di volatilità e di bassi tassi di interesse, molti investitori sono alla ricerca di soluzioni d’investimento caratterizzate da una gestione attiva da parte di player che utilizzino strategie in grado di ridurre la volatilità sui mercati e al contempo di fornire interessanti rendimenti aggiustati per il rischio”.
Aspettative positive sui mercati azionari per il 2015 A livello regionale, negli Stati Uniti e in Canada gli investitori (64%) sono i più ottimisti circa i futuri rendimenti dei propri listini azionari locali, a seguire i più ottimisti sono gli investitori europei (62%) e dell’area Asia Pacifico (56%). Gli investitori dell’America Latina sono meno ottimisti relativamente alle aspettative nei confronti di un andamento positivo dei propri mercati azionari domestici (46%) e anzi si aspettano una discesa dei loro listini azionari rispetto all’andamento dell’anno scorso.
È interessante analizzare anche le percezioni degli investitori rispetto alle performance passata, perché l’indagine mostra come spesso la percezione degli investitori diverga dalla realtà. Quest’anno il 55 % degli investitori crede che i propri mercati azionari locali siano cresciuti l’anno scorso. Se invece si analizza l’andamento dei mercati azionari globali dell’anno scorso è possibile constatare come il 60% dei mercati non abbia chiuso l’anno con una performance positiva. Nel dettaglio solo 8 dei 23 mercati esaminati (35%) hanno registrato una performance positiva nel 2014.
Le azioni rimangono l’asset preferito Per il secondo anno consecutivo, le azioni rimangono in cima alla lista delle asset class preferite dagli investitori, con il 57% degli investitori che individuano le azioni quale asset class più interessante nel 2015 per performance attese. A seguire le altre asset class come il real estate (52%) e i metalli preziosi (39%).
In Italia il mercato azionario risulta, con il 22% delle preferenze tra gli investitori, l’asset class più interessante nel 2015 per performance attese. Da segnalare come tra gli investitori italiani raccolgano per il 2015 poche preferenze asset class storicamente presenti nei loro portafogli come l’immobiliare (8%) e l’obbligazionario governativo (5%)
Quando l’orizzonte temporale di investimento considerato è più lungo non cambiano le preferenze degli investitori internazionali, che continuano a classificare le azioni (55%), l’immobiliare (55%) e i metalli preziosi (42%) come le tre asset class più interessanti per performance attese nei prossimi 10 anni.
Principali Preoccupazioni – Stato economia globale, politica fiscale e crisi del debito nell’Eurozona Gli investitori internazionali hanno indicato anche quali sono le loro principali preoccupazioni per il 2015: lo stato dell’economia globale (38%), le politiche fiscali dei governi (32%) e la crisi del debito dell’Eurozona (32%) sono i tre principali motivi di preoccupazione emersi.
L’andamento dell’economia globale rimane la più grande preoccupazione, in particolare per gli investitori degli Stati Uniti e del Canada (48%) e dell’area Asia Pacifico (40%). Gli investitori dell’America Latina sono più preoccupati per le politiche fiscali del governo (39%) e per l’inflazione (37%), mentre la crisi del debito della zona Euro è la preoccupazione principale in Europa per il 48% degli investitori.
In Italia l’elevato tasso di disoccupazione (45%), le politiche fiscali del Governo (42%) e la crisi del debito dell’Eurozona (32%) risultano le tre più grandi preoccupazioni indicate dagli investitori. Gli investitori italiani sono meno preoccupati per lo stato dell’economia locale (28%) e per l’inflazione (12%).
L’importanza del risk management L’azionario è visto come l’asset class più interessante in termine di rendimenti attesi, sia nel breve termine che lungo termine, ma allo stesso tempo gli investitori vedono in questa tipologia di investimento l’asset più rischioso nel 2015 e nel corso dei prossimi 10 anni. Il 35% degli investitori internazionali considera l’azionario come l’asset class più rischioso per il 2015, seguito dalla valuta Euro (34%) e dalle materia prime non ferrose (32%).
In questo contesto per gli investitori assume sempre più importanza il risk management, il 94% degli intervistati considera l’expertise in questo ambito come qualcosa di veramente importante. In America Latina il 70% degli investitori considera il risk management veramente importante.
“La percezione di ciò che costituisce rischio varia di settore in settore, per questo è fondamentale per gli investitori avere una chiara comprensione di cosa significa rischio per loro e come questo incida sui loro portafogli”, ha commentato Brooks Ritchey, Senior Managing Director e Head of Portfolio Construction di K2 Advisors e Director of Investments Solutions di Franklin Templeton Solutions.
Il 55% degli investitori ritiene che le loro strategie di investimento saranno più conservative nel 2015. Gli investitori in Malesia sono i più conservativi per il 2015 con il 71% degli intervistati che prevedono di adottare una strategia di investimento più prudente. All’opposto della scala, il 63% degli investitori cinesi adotteranno nel 2015 una strategia di investimento più aggressiva.
In Italia la percentuale degli investitori italiani che ha intenzione di adottare una strategia di investimento maggiormente difensiva nel 2015 è oltre il doppio di quella di coloro che propendono per una strategia più aggressiva (64% vs 25%).
Gli investitori cercano le opportunità oltre frontiera  A livello globale, più di due terzi degli investitori ritengono che le migliori opportunità sui mercati azionari e obbligazionari si trovino quest’anno al di fuori dei loro Paesi d’origine, in linea con i risultati del sondaggio di Franklin Templeton del 2013 e del 2014.
In particolare gli investitori italiani e cileni mostrano una grande propensione per i mercati esteri, l’85% di essi ritiene che le migliori opportunità d’investimento sui mercati azionari e obbligazionari saranno oltreconfine.
Di contro negli Stati Uniti e in Canada continua a essere prevalente l’interesse per i mercati domestici, propensione invece in gran parte assente in Europa.
Negli Stati Uniti e in Canada, il 43% degli investitori vede nei propri mercati azionari le più interessanti opportunità d’investimento nel lungo termine, questa percentuale sale al 47% quando si parla di opportunità a lungo termine nel reddito fisso. In Europa gli investitori sono meno propensi a scegliere il loro paese di origine come destinazione migliore per investire nel lungo periodo, infatti solo il 16% sceglie il mercato azionario domestico e il 20% il mercato obbligazionario locale.
Il sentiment in America Latina, anche se non in maniera così negativa come in Europa, continua a diminuire di anno in anno, con il 18% degli investitori che reputa il proprio mercato azionario il più interessante a lungo termine e con il 22% di essi che individua le migliori opportunità nel reddito fisso all’interno dei propri confini.
“I fattori di crescita sottostanti a ogni singolo paese influenzano intrinsecamente il modo in cui questo interagisce con l’economia globale”, ha dichiarato Peter Langerman, CIO di Franklin Mutual Series. “Le attuali divergenze di mercato mostrano come stia diventando sempre più importante essere selettivi nel perseguire le opportunità su un mercato specifico. Gli investitori dovrebbero guardare al di là del vecchio modello di investimento, in cui il mondo è stato diviso semplicemente in investimenti ‘domestici’ e ‘esteri’, e focalizzare l’attenzione sui driver specifici di crescita delle singole società.”
Differenze di vedute tra investitori dei mercati emergenti e investitori dei mercati sviluppati Gli investitori dei mercati emergenti e gli investitori dei mercati sviluppati non vedono le cose allo stesso modo quando si prendono in considerazione i fattori di rischio. Gli investitori dei paesi emergenti sono preoccupati quasi il doppio rispetto a quelli che vivono nei mercati sviluppati per l’inflazione, per l’aumento dei tassi di interesse e per gli effetti del calo dei prezzi del petrolio. Al contrario, gli investitori dei mercati sviluppati sono quasi il doppio più preoccupati per la situazione del debito dell’Eurozona.
Sicurezza e qualità della vita, i fattori principali che influenzano gli obiettivi di investimento Gli investitori classificano la pensione, la programmazione di una vacanza e la capacità di affrontare le emergenze come i loro primi tre obiettivi finanziari nel 2015. La pensione è l’obiettivo numero uno per gli investitori negli Stati Uniti e in Canada, con il 73% di essi che la individua come una priorità assoluta. La pensione è la prima priorità per gli investitori dell’area Asia Pacifico con il 43% di essi che la indica come il principale obiettivo di investimento. Gli investitori in America Latina sono invece più concentrati su obiettivi come il risparmio per l’acquisto di una nuova casa (50%), per investire nel sostenere o avviare un’attività imprenditoriale (48%). Infine gli investitori europei individuano come principale priorità la pianificazione di una vacanza (49%).
Gli investitori italiani indicano la capacità di fronteggiare emergenze (50%), la pensione (42%) e la programmazione di una vacanza (38%) come i tre principali obiettivi d’investimento.
Le priorità variano da regione a regione e riflettono prima di tutto un bisogno di sicurezza e una ricerca di qualità della vita. La maggioranza degli investitori globali (81%) sono ottimisti circa la possibilità di raggiungere i loro obiettivi finanziari; gli investitori più ottimisti sono in India, negli Emirati Arabi Uniti e in Cina, oltre il 90% di essi ritiene infatti di poter raggiungere i propri obiettivi.
In Europa, Stati Uniti e Canada è comunque aumentato la percentuale di ottimisti rispetto ai dati del 2014. In particolare negli Stati Uniti gli investitori positivi rispetto ai propri obiettivi finanziari rappresentano l’87% del campione, in crescita del 4% rispetto all’anno scorso. In Europa gli investitori positivi rispetto ai propri obiettivi finanziari rappresentano il 77% del campione, in crescita del 3% rispetto all’anno scorso. Risulta invece in calo il sentiment degli investitori dell’America Latina con un calo dell’11% degli investitori ottimisti rispetto ai propri obiettivi finanziari (dal 93% del 2014 all’82% del 2015).
In Italia la percentuale di ottimisti tra gli investitori circa il raggiungimento dei propri obiettivi finanziari si attesta al 66%, leggermente in calo rispetto al 2014 quando gli ottimisti erano il 70%.

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