India, sfide e opportunità per il nuovo governo di Modi

La prima sfida che il Primo Ministro indiano Narendra Modi dovrà affrontare alla guida del suo secondo mandato quinquennale, dopo la rielezione di maggio, sarà sostenere la crescita e ristabilire la fiducia nell’economia, soprattutto nelle aree rurali. Lo sottolinea Nick Payne, Head of Global Emerging Markets Equities di Merian Global Investors, evidenziando come la crescita del Pil nel primo trimestre sia stata pari al 5,8% a/a, il dato più debole degli ultimi 20 trimestri. L’economia è cresciuta del 6,8% nei 12 mesi prima di marzo 2019, in calo rispetto al 7,2% dell’anno precedente.

La Confederazione dell’Industria Indiana ha recentemente sollecitato il Paese a “pensare in grande” e a mirare a una crescita del Pil del 10% annuo. Un’idea condivisa da Payne, il quale si augura che il Primo Ministro e il suo team, compreso il ministro delle Finanze Nirmala Sitharaman, continuino a portare avanti un’agenda economica di riforme e a rendere il contesto favorevole per gli investitori.

Il governo Modi e i suoi predecessori hanno fatto progressi in aree come la demonetizzazione, il miglioramento della legislazione sulla bancarotta e delle tasse su beni e servizi: tutti cambiamenti che hanno reso l’economia più efficiente, secondo l’esperto di mercati emergenti, per il quale al momento il governo potrebbe decidere di stimolare la crescita attraverso un miglioramento delle spese in infrastrutture, che sono tendenzialmente di bassa qualità rispetto a molti altri Paesi asiatici, e portare avanti ulteriori riforme fiscali. Anche la Reserve Bank of India potrebbe optare per ulteriori stimoli.

“Troviamo ci siano molte ottime società in India: imprese che godono di vantaggi competitivi sostenibili e che sono in grado di offrire rendimenti annuali consistenti, attorno al 20% o addirittura superiori. Molti dei nostri investimenti sono in aziende focalizzate sull’economia domestica, una mossa in linea con le nostre previsioni, dato che riteniamo che sul lungo termine le prospettive per la crescita del reddito pro-capite saranno interessanti”, scrive Nick Payne.

I titoli su cui puntare sul mercato indiano

Il maggiore posizionamento del fondo Merian Global Emerging Markets è su HDFC Bank, un istituto con una solida disciplina che si sta espandendo in un mercato dominato dalle banche pubbliche. Siamo posizionati anche su Godrej, una società di beni di consumo con un management molto solido e una buona esposizione sulla fascia di popolazione più rurale in India. Un terzo posizionamento è su Eicher Motors, il produttore di motocicli di lusso Royal Enfield.

“Anche se investiamo in India su un orizzonte di lungo termine, la questione che ci preme maggiormente al momento è riuscire ad acquistare titoli di società di qualità a un prezzo giusto. Dalle elezioni in poi abbiamo assistito a un rialzo dei prezzi, che erano già elevati, in quello che alcuni definiscono ‘il rally della speranza’. L’indice MSCI India sta scambiando a livelli vicini al limite superiore del suo range di valutazione a livello storico, attorno a 18x rispetto agli utili futuri, in contrapposizione al 12x dell’indice MSCI Emerging Markets”, analizza l’esperto.

Per Payne, i titoli indiani potrebbero anche aver beneficiato del fatto di aver rappresentato un’alternativa all’azionario cinese per alcuni investitori, a causa delle turbolenze commerciali con il Presidente degli Stati Uniti. Tuttavia, la decisione di Trump di porre fine all’accesso preferenziale dell’India al mercato americano fa sì che anche Modi dovrà affrontare la sua sfida commerciale.

L’India, forte di una popolazione di 1,3 miliardi di persone e di un governo stabile e democratico, rappresenta un mercato ampio e attraente, con venti particolarmente favorevoli sul lato demografico. Secondo alcune stime, il Paese supererà la Cina, diventando la nazione più popolosa nei prossimi 10 anni, e la sua popolazione relativamente giovane porterà alla crescita del segmento delle famiglie e delle spese dei consumatori.

“Il Primo Ministro indiano – conclude Payne – ha introdotto una serie di riforme di successo nel corso del suo primo mandato. Siamo convinti che, insieme al suo team, Modi sarà in grado di ripagare il successo elettorale con una gestione dell’economia ugualmente efficiente nel corso dei prossimi 5 anni. Non sarà semplice, tuttavia riteniamo che l’India resti un Paese molto attraente per chi investe sul lungo periodo”.

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