Innovatori nella sanità campioni in resilienza e sostenibilità

“Se nei primi giorni della crisi di COVID-19 abbiamo visto un sell-off indiscriminato su diversi settori in questo periodo registriamo un cambiamento di paradigma dove le società che forniscono soluzioni a lungo termine in risposta a esigenze critiche della società si sono dimostrate resistenti alle continue incertezze”. Ad affermarlo è Ingrid Kukuljan, Head of Impact Investing per la divisione internazionale di Federated Hermes, che di seguito illustra nel dettaglio la propria view.

Il settore sanitario, ad esempio, si è ripreso in modo particolarmente rapido, ma i risultati delle singole società sono state diversi. Il distanziamento sociale e l’entità della risposta globale alla pandemia hanno interrotto la tipica erogazione di assistenza sanitaria, rinviando gli interventi chirurgici elettivi e sospendendo le sperimentazioni mediche, ma allo stesso tempo hanno fatto emergere i fornitori di teleassistenza e le società che producono dispositivi sanitari indossabili, i cosiddetti wearable. Alcuni dei migliori risultati della prima metà del 2020 sono stati registrati nel settore dei dispositivi medici e in quello delle scienze della vita; quest’ultimo è costituito da società che noi definiamo “abilitatori di impatto”, fornitori cioè di attrezzature e servizi cruciali per le società farmaceutiche e biotecnologiche così da sostenere la fornitura di farmaci innovativi.

Il fondo Federated Hermes Impact Opportunities Fund investe in società che offrono soluzioni sostenibili e in grado di cambiare la vita in risposta alle pressanti esigenze della società e dell’ambiente, in conformità con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SGD) dell’ONU. Di conseguenza, parte del nostro portafoglio è investita in società che stanno affrontando quelle che possono essere considerate pandemie croniche, come il diabete e l’obesità. Il costo in termini umani ed economici di queste patologie è enorme e in costante aumento. Il diabete, ad esempio, rappresenta l’11% dei decessi in tutto il mondo ogni anno e costa 760 miliardi di dollari all’anno di spese sanitarie dirette.

Il diabete è una delle quattro principali malattie non trasmissibili al mondo. Secondo la International Diabetes Federation, il numero di adulti affetti da diabete in tutto il mondo dovrebbe aumentare del 51% entro il 2045, rispetto agli attuali 463 milioni di casi, a causa dell’aumento dei redditi nei paesi in via di sviluppo. A livello geografico e demografico, una dieta sbagliata è stata associata a quasi il 20% di tutti i decessi legati al diabete nell’ultimo decennio.

In questo ambito, le attività di diverse società sono allineate con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU che riguardano la promozione della salute e del benessere globale, ovvero: l’obiettivo SDG 3.4, entro il 2030, di ridurre di un terzo la mortalità prematura per malattie non trasmissibili attraverso la prevenzione e la cura e promuovere la salute mentale e il benessere; e l’obiettivo SDG 3.8, di raggiungere una copertura sanitaria universale, compresa la protezione dal rischio finanziario, l’accesso a servizi sanitari essenziali di qualità e l’accesso a farmaci e vaccini essenziali sicuri, efficaci, di qualità e a prezzi accessibili per tutti.

Un’importante azienda farmaceutica come Novo Nordisk sta attualmente svolgendo un ruolo fondamentale nel dotare il settore sanitario di soluzioni per rispondere alle due sfide del diabete e dell’obesità. La società è leader mondiale nella produzione di insulina con una quota di mercato del 29% e un bacino di 30 milioni di pazienti. Fornisce prodotti per tutti i tipi di diabete ed è alla continua ricerca di nuove soluzioni, come la nuova generazione di prodotti a base di peptidi simili al glucagone (GLP-1). I farmaci GLP-1 hanno una maggiore efficacia nella gestione dei livelli di glucosio nel sangue e portano a minori rischi cardiovascolari e gravi ipoglicemie. Come tale, il trattamento ha il potenziale di migliorare gli esiti sanitari con comorbilità più basse e la perdita di peso potrebbe aiutare a combattere l’obesità contribuendo a riportare il metabolismo a un tasso basale più basso. L’anno scorso, la società ha ottenuto l’approvazione normativa per il Rybelsus, il primo e unico farmaco GLP-1 al mondo sotto forma di compresse.

Nel settore dei dispositivi medici, invece, Dexcom è all’avanguardia nel cambiare lo standard di cura per il monitoraggio del glucosio nei pazienti diabetici attraverso la tecnologia. I loro dispositivi di monitoraggio continuo del glucosio (CGM) danno risultati positivi per i pazienti in quanto migliorano la vita attraverso una migliore gestione della malattia e per la società nel suo complesso in quanto riducono il costo sanitario complessivo del trattamento della malattia. È l’unica società con un focus verticale in questo settore in rapida crescita e attualmente detiene circa il 70% della quota di mercato del segmento Type-1 negli Stati Uniti.

Dexcom sta entrando nel segmento non intensivo del mercato che potrebbe beneficiare di un monitoraggio e/o screening intermittente. Negli Stati Uniti ciò implica un potenziale enorme, passando da un mercato core intensive di 3,2 milioni di pazienti a mercato non-intensive di oltre i 27 milioni di pazienti con diabete di tipo 2.

L’opportunità globale è significativamente più grande se consideriamo le previsioni di aumento dei pazienti affetti da diabete nel mondo. Queste potenzialità si riflettono sul conto economico della società: nel 2019 il fatturato di Dexcom è stato di 1,47 miliardi di dollari, con un incremento del 42% su base annua e 20 volte superiore al livello del 2011 (quando si attestava a 76 milioni di dollari). Dal 2015 ha inoltre registrato un tasso di crescita annuo composto del 37%.

Alla luce degli scenari futuri riteniamo che Novo Nordisk, Dexcom e altre società che attualmente stanno realizzando un impatto positivo in tutto il settore sanitario continueranno la loro forte traiettoria di crescita verso la creazione di ricchezza sostenibile, a beneficio della società nel complesso.

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