Invesco PowerShares quota il primo Etf Pir multiasset

Invesco PowerShares ha quotato su Borsa Italiana il suo primo ETF multi-asset che investe secondo la normativa sui Piani Individuali di Risparmio a lungo termine (“PIR”). PowerShares Italian PIR Multi-Asset Portfolio UCITS ETF (ISIN IE00BF51JZ00) ha la peculiarità di poter investire in diverse asset class (gestione multi-asset), caratteristica che consente potenzialmente di trarre beneficio da una maggiore diversificazione di portafoglio. La replica fisica (che permette di acquistare direttamente i titoli, così come richiesto dalla legge sui PIR), la denominazione in EUR, la revisione del portafoglio su base trimestrale e commissioni di gestione annuali pari a 0,45 punti base, contribuiscono all’unicità del prodotto, che ancora una volta posiziona Invesco Powershares come uno dei pionieri nella ricerca innovativa di prodotti che hanno l’obiettivo di rispondere alle esigenze del clienti .
In termini di asset class, il portafoglio dell’ETF è composto per il 70% da indici riferiti all’azionario, per il 27% da indici obbligazionari e per il restante 3% da liquidità. Per quanto riguarda la componente geografica, il 75% del portafoglio è rappresentato da indici italiani: FTSE Italia All-Share(20%), FTSE Italia STAR (20%), FTSE Italian Corporate Bond Select (20%) e FTSE Italia Small Cap (15%). Il restante 22% è composto da indici globali: NASDAQ Global Buyback Achievers (15%) e Citi Time-Weighted US Fallen Angel Bond Select (7%). Entrambi gli indici permettono di ottenere un’esposizione ai mercati non domestici in un’ottica di diversificazione. In particolare, il NASDAQ Global Buyback Achievers include società che utilizzano la liquidità per riacquistare azioni proprie (invece di distribuire i dividendi), una politica che è spesso un buon indicatore della solidità delle società. L’indice Citi Time-Weighted US Fallen Angels Bond offre invece esposizione al mercato obbligazionario statunitense “High Yield”.
I PIR sono stati introdotti in Italia nel dicembre 2016 (legge 232/2016) per stimolare gli investimenti verso le piccole e medie imprese. Permettono a investitori privati di beneficiare dell’esenzione dalla tassazione sia su guadagni in conto capitale1, sia su rendite finanziarie generate da investimenti effettuati nei PIR, a condizione che siano mantenuti per almeno cinque anni. A trarre potenziale vantaggio dall’introduzione dei PIR sono anche le piccole e medie imprese italiane, poiché la normativa relativa a questi piani prevede che almeno il 70% dell’investimento riguardi strumenti azionari e/o obbligazionari emessi da imprese italiane e almeno il 21% di quanto investito sia destinato alle PMI.

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