Ipo, nel 2016 si dimezza la raccolta

L’incertezza politica, Brexit innanzitutto, la caduta del prezzo del petrolio e delle commodities, insieme alle preoccupazioni per il rallentamento dell’economia cinese hanno ostacolato le IPO in Europa nel 2016, con volumi che si sono attestai a 265 quotazioni finalizzate, in calo del 27% rispetto alle 364 operazioni del 2015.
È quanto emerge dallo studio “IPO Watch Europe” di PwC che analizza le operazioni di quotazione nel 2016 in Europa e traccia un possibile outlook per le IPO nel 2017 appena iniziato.
Anche a livello dimensionale, il 2016 ha registrato un decremento: l’Offerta media delle quotazioni in Europa è stata di € 184 milioni, in calo del 26% rispetto alla dimensione media di 248 milioni di euro del 2015.
Questo si riflette sulla raccolta totale, che si attesta a € 27,9 miliardi, in diminuzione del -51% rispetto ai € 57,4 miliardi del 2015. Le “mega” IPO, con raccolta superiore a € 1 miliardo, si fermano a 5 operazioni rispetto alle 14 del 2015.
Daniele Pulcrano, Director del Capital Markets & Accounting Advisory Group di PwC Italia, commenta: “L’instabilità del contesto politico italiano, determinatasi anche a seguito dell’esito negativo del referendum, contribuisce ad alimentare una situazione economica di incertezza, che potrebbe rendere il 2017 un anno sfidante per le IPO.  Gli elevati livelli di liquidità degli investitori e l’abilità ormai acquisita dagli stessi a operare velocemente in mercati che presentano significativi livelli di incertezze, dovrebbe comunque favorire l’importante pipeline di IPO esistente ad oggi”.
Sola eccezione positiva i paesi nordici, in Italia spicca ENAV
Il trend negativo è stato comune a tutti i principali mercati europei. Ha fatto eccezione il Nasdaq dei paesi nordici che, con 80 IPO ed una raccolta di € 7,9 miliardi, è stata la piazza più attiva rappresentando il 28% dell’intera raccolta europea. Segna un record storico negativo la Borsa di Londra che, per l’effetto Brexit, ha registrato la sospensione di numerosi progetti di IPO e, in alcune operazioni finalizzatesi, il princing al livello minimo della forchetta. Londra ha così chiuso l’anno peggiore dal 2009 con volumi in calo del 27% e raccolta del -51%.
L’IPO di ENAV in Borsa Italiana, al 7◦ posto della Top 10 delle maggiori IPO, è stata la prima di queste a finalizzarsi dopo il referendum sulla Brexit, con una raccolta € 834 milioni.
A livello settoriale, la quasi totalità dei settori ha registrato un netto calo delle IPO, con i maggiori decrementi nelle telecomunicazioni (-92%), tecnologia (-89%), industria (-69%) e beni di consumo (-44%). Il settore finanziario registra un forte calo, pari a -61%, mitigato tuttavia dalle grosse IPO di Nets e ASR Nederland.
2017 promettente, con l’alternarsi di fasi positive e negative
Il calendario politico del 2017 pone molte sfide per il mercato delle possibili IPO: gli appuntamenti elettorali di Germania, Francia, Olanda, le possibili elezioni in Italia ed infine l’attivazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona per l’avvio della Brexit complicheranno la scelta della tempistica da parte delle società che stanno guardando all’IPO. Dall’altro lato, con l’incertezza politica divenuta ormai costante, dopo gli shock politici del 2016 i mercati hanno imparato a reagire e stabilizzarsi più velocemente.
Molte società quotande hanno posticipato l’IPO nel 2016 e si stanno ora preparando all’IPO nel 2017 riprendendo i processi dove erano stati interrotti. Questo, insieme al fitto calendario politico, potrebbe spingerle a cogliere la prima finestra temporale funzionale all’IPO, lasciando quindi prevedere un possibile primo semestre 2017 fitto di quotazioni.
Sul lato del mercato, gli investitori dispongono di elevati livelli di liquidità e – alla luce dell’attuale contesto di tassi ai minimi – guardano con grande attenzione alle possibili emittenti, sin dalle fasi preliminari del processo di quotazione.
Il 2017 si annuncia quindi promettente, sebbene l’incertezza politica potrà determinare nell’anno il succedersi rapido di finestre temporali positive e altre più negative. Avranno quindi successo le società che si saranno adeguatamente preparate, e saranno in grado di cogliere immediatamente lo scenario più positivo appena si configurerà.
Unicorni in Borsa nel 2017. Il 2017 si preannuncia anche come l’anno delle possibili IPO delle società “unicorno”. Innanzitutto Snapchat, la più attesa dopo la quotazione di Facebook del 2012. Ma anche numerose società tech cinesi ed europee – che hanno raggiunto la soglia dimensionale in cui il financing privato può non essere più sufficiente, rendendo necessario lo step della quotazione –  si stanno muovendo per quotarsi nel 2017. Sotto tale profilo la chiave determinante sarà la valutazione e, a tal fine, molte società sono già impegnate in incontri preliminari con gli investitori, per presentare i progressi compiuti dalla fase di startup e le linee guida strategiche.

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