Iren brilla, grazie a tassi e tariffe

Tempo di prendere profitto su Iren? Ne sembrano convinti gli analisti tecnici di Websim, che segnalano come il titolo abbia ormai raggiunto i target previsti dalla strategia rialzista, dopo aver sfiorato stamane i 2,65 euro per azione in apertura prima di ritraccere leggermente sui 2,62 euro, comunque in rialzo di un ulteriore 9,7% rispetto a ieri, dopo che nelle cinque sedute di borsa precedenti il rialzo è risultato già pari al 5,77%.

Il prolungato rally, che vede in tassi che restano vicini ai minimi storici il suo motore principale, ha fatto guadagnare a Iren in borsa oltre il 24% negli ultimi 12 mesi, portando la capitalizzazione a sfiorare i 3,4 miliardi di euro. In rialzo anche i multipli, con un P/E superiore alle 13 volte rispetto all’utile per azione che il consenso indica pari a 20 centesimi quest’anno, cui dovrebbe corrispondere un dividendo di 9 centesimi che implica un dividend yield del 3,45% circa, decisamente appetibile per investitori in cerca di un investimento a rischio di buona qualità.

Il deciso rialzo dei volumi nelle ultime sedute segnala peraltro che il titolo potrebbe correre ancora un poco prima di rifiatare, ad esempio testando la resistenza in area 2,68-2,71. Se invece scattasse qualche vendita i supporti più immediati sono indicati in area 2,53-2,50. Gli indicatori stocastico e di forza relativa (Rsi), nella parte superiore delle rispettive bande d’oscillazioni e al limite con l’ipercomprato, confermano pianamente il quadro fortemente positivo del titolo a brevissimo e breve periodo, ma al tempo stesso portano a non escludere un possibile stop temporaneo del movimento rialzista che dia modo agli indicatori stessi di scaricarsi.

Le potenzialità per gli investitori

Iren, come tutte le utilities italiane, ha tratto poi beneficio da un report diffuso ieri da parte di Kepler-Cheuvreux che si è espressa positivamente sul settore, spiegando come il periodo di tassi negativi consenta un progressivo calo del debito dando la possiilità alle società come Iren di incrementare gli investimenti a favore della transizione energetica. Secondo gli analisti, inoltre, l’attività regolamentata pesa ancora circa il 20% dell’intera tariffa e il governo italiano, azionista di riferimento in molti gruppi del settore, “non ha fretta di tagliare i rendimenti”.

Così, concludono gli esperti, il periodo positivo per i servizi di pubblica utilità potrebbe durare ancora sino al 2022, quando i rendimenti attuali saranno aggiornati nell’ambito del nuovo periodo regolatorio. Su Iren in particolare Kepler-Cheuvreux mantiene dunque un “buy”, avendo migliorato ad 2,8 a 3 euro per azione il target price sul titolo, allineandosi sostanzialmente al consenso (2,98 euro il target price medio).

Nel complesso Iren appare dunque un titolo in grado di sovraperformare l’indice generale della Borsa di Milano, ideale sia per un investitore più prudente, date le prospettive positive anche a medio-lungo termine e il discreto dividend yield, sia per chi ama movimentare maggiormente le posizioni, potendo approfittare di un’eventuale correzione di breve periodo delle quotazioni prima della ripresa del trend ascendente dei prezzi.

L’andamento di Iren a Piazza Affari negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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