Italia, quale impatto del Covid-19 sulle banche?

A cura di Morningstar

Il coronavirus affossa la Borsa italiana, rischia di mandare il Paese in recessione e preoccupa le banche. Un settore, questo, da sempre sensibile agli umori del ciclo economico. L’indice Morningstar Italy in un mese (fino al 18 marzo e calcolato in euro) ha perso il 39,3%, portando a -35,2% la performance da inizio anno (+29,7% nel 2019).

Indice Morningstar Italy da inizio anno
italia
Dati in euro aggiornati al 18 marzo 2020
Fonte:Morningstar Direct

Performance che si sono riflesse in quelle dei fondi dedicati all’equity del Belpaese. Il governo italiano, intanto, ha deciso il lockdown della Penisola per contenere la pandemia e ha varato il decreto Cura Italia: una manovra da 25 miliardi per andare incontro all’emergenza sanitaria ed economica del paese. Nel secondo caso, le misure riguardano il lavoro, le spese delle famiglie e delle aziende e il sostegno alle imprese.

Nel frattempo è intervenuta la Banca centrale europea in due step per dare sostengo all’intera regione. Fra le misure più significative annunciate dopo la riunione del 12 marzo dell’Eurotower ci sono:

  • un potenziamento del programma Tltro III (il terzo round di rifinanziamento delle banche partito a settembre 2019 e che si dovrebbe chiudere a fine marzo 2021);
  • il rafforzamento del Programma di acquisto di attività finanziarie grazie all’aggiunta di 120 miliardi di euro da utilizzare con la massima flessibilità entro fine anno per dare supporto al settore privato.

Nella notte fra il 18 e il 19 marzo, poi, il Consiglio direttivo della Bce, al termine di una riunione telefonica straordinaria:

  • ha lanciato un nuovo Programma di acquisti di emergenza pandemica (Pepp) per complessivi 750 miliardi di euro;
  • ha detto che gli acquisti saranno condotti fino alla fine del 2020;
  • ha specificato che le operazioni includeranno tutte le categorie di titoli del settore privato e pubblico inclusi nei programmi di acquisti già esistenti.

Recessione e banche

“L’Italia al momento è nel mezzo di una situazione senza precedenti che presenta sfide imprevedibili”, spiega Vitaline Yeterian, Senior vice president della ricerca globale sui gruppi finanziari di DBRS Morningstar, in un report del 16 marzo 2020. “Il comportamento dei consumatori e le attività delle imprese ne sono condizionati, con implicazioni pesanti per tutti i settori economici. Sia il governo italiano che le autorità europee hanno annunciato misure per mitigare il crollo. Nonostante questo, però, secondo noi l’economia italiana quest’anno andrà verso la recessione”.

Questa situazione, secondo l’analista, è probabile che vanifichi alcuni dei passi in avanti fatti dal sistema bancario della Penisola per aumentare i livelli di capitale e per ridurre la quantità di non performing loan (i crediti deteriorati). Quelli, cioè, la cui riscossione viene considerata a rischio sotto diversi profili) accumulati durante l’ultima crisi finanziaria e scesi, a fine giugno del 2019, del 50% rispetto al picco di 360 miliardi di euro toccato nel 2015.

“Nonostante il generale miglioramento, le banche di piccole e medie dimensioni restano le più vulnerabili nel caso di un severa frenata dell’economia”, dice Yeterian. “In generale, ci aspettiamo che il rallentamento economico e l’incertezza peseranno sulla redditività degli istituti. Questo anche per effetto di un mix formato da bassi tassi di interesse, riduzione dell’attività di prestito (fra cui anche il rinvio dei pagamenti dei mutui) e minori guadagni da commissioni per la gestione dei portafogli che deriveranno dalla forte discesa dei mercati azionari”.

Una situazione con cui gli istituti e chi ci investe dovranno fare i conti per un po’. “L’impatto si vedrà nei prossimi trimestri, mentre le implicazioni nel medio e nel lungo termine dipenderanno dall’evoluzione della pandemia e dalle prossime misure che prenderanno le autorità”, dice Yeterian. “Segnali importanti probabilmente arriveranno nelle prossime settimane e nei mesi futuri in base a quelli che potrebbero essere la durata e la portata della recessione”.

Nella tabella in basso sono elencati (in ordine decrescente) i 10 fondi equity Italia che hanno la maggior presenza netta di banche in portafoglio.
banche

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