Jack Ma, le criptovalute e l’Ipo di Ant Group

Ai nastri di partenza la più grande IPO di sempre in Borsa, ovvero quella di Ant Group, il colosso finanziario del gruppo cinese Alibaba fondato da Jack Ma. Ant Group è l’ex Ant Financial, a sua volta ex Alipay, e ad oggi è la società fintech con il maggior valore al mondo.

La sua IPO, che dovrebbe essere lanciata sulle Borse di Shanghai e Hong Kong potrebbe essere la più grande che abbia mai avuto luogo al mondo.  Infatti, come riportato da Cryptonomist.ch, l’obiettivo sarebbe quello di raccogliere in un solo colpo oltre 34 miliardi di dollari, ovvero decisamente più del precedente record di 29 miliardi di dollari raccolti l’anno scorso da Saudi Aramco. Nella consultazione preliminare gli investitori istituzionali hanno sottoscritto oltre 76 miliardi di azioni di Ant, più di 284 volte dell’offerta iniziale.

Oltre la IPO di Ant: Jack Ma e le criptovalute

Nel frattempo il fondatore Jack Ma si è espresso sulle valute digitali, affermando che potrebbero aiutare a creare un nuovo sistema finanziario globale.  Non è chiaro se Ma si riferisse a tutte le valute digitali, comprese le criptovalute, o solamente a quelle delle banche centrali (CBDC), ma durante un discorso al Vertice del Bund a Shanghai ha detto:  “La valuta digitale potrebbe creare valore e dovremmo pensare a come stabilire un nuovo tipo di sistema finanziario attraverso la valuta digitale”

Difficile però immaginare che il “nuovo sistema finanziario” a cui ha fatto riferimento Ma sia quello che potrebbe crearsi grazie alle CBDC, che fondamentalmente sono solo delle tradizionali valute fiat nativamente digitali e controllabili direttamente ed interamente dalle banche centrali che le emettono.

Queste parole hanno colpito molto il fondatore e CEO di Binance, Changpeng CZ Zhao, che ha scritto“Incredibile discorso di Jack Ma. Non è facile commentare così apertamente le normative in Cina. Ha parlato molto di criptovaluta e futuro”. 

CZ interpreta il riferimento alle valute digitali come un chiaro riferimento anche alle criptovalute, e sottolinea il fatto che Ma abbia anche criticato la regolamentazione in merito, cosa molto rara in Cina.

Sempre CZ ha poi anche sottolineato che Ma ha usato esplicitamente la definizione “valuta digitale”, che in cinese non ha un significato netto e univoco, aggiungendo però anche che in Cina questo è il massimo che poteva dire senza finire in guai seri con un discorso del genere.

A questo punto è anche lecito immaginare che qualche società cinese, come Ant, possa avere allo studio l’emissione di una propria criptovaluta, o di una propria stablecoin, perché la CBDC cinese sarà fondamentalmente solo uno strumento di controllo assoluto delle transazioni finanziarie.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!