JB Energy Transition: è iniziata la corsa delle batterie solari

di Roberto Cominotto gestore del fondo JB Energy Transition

Il sole è la fonte di tutte le energie, fossili e rinnovabili. Ha favorito la crescita di vegetali che nel tempo si sono trasformati in petrolio, gas e carbone, rende possibile il ciclo dell’acqua necessario per il funzionamento delle centrali idroelettriche, movimenta le masse d’aria che fanno ruotare le turbine eoliche. La luce solare diretta invia più energia sulla terra in un minuto di quella consumata dall’intera popolazione del mondo in un anno. Ma il maggiore ostacolo che impedisce al sole di diventare la fonte principale di energia è la sua discontinuità e l’assenza nelle ore notturne. Paesi pionieri nell’adozione dell’energia solare come la Germania hanno rallentato il ritmo delle nuove installazioni poiché quelle esistenti producono già troppa energia nel momento sbagliato.

A mezzogiorno, in una giornata soleggiata, la Germania produce più energia solare che nucleare, le fonti rinnovabili generano oltre tre quarti della produzione totale ma sono causa della congestione nella rete e, talvolta, prezzi negativi. Le soluzioni disponibili per immagazzinare l’eccesso di energia delle fonti rinnovabili per impianti di produzione di grandi dimensioni sono principalmente impianti ad accumulazione dotati di stazioni di pompaggio. Peccato che il margine di crescita per tali soluzioni sia molto limitato. Sono ancora in via di sperimentazione nuove tecnologie come lo stoccaggio dell’idrogeno e sono state introdotte soluzioni a batteria per immagazzinare l’energia solare per uso sia residenziale che commerciale.

Il produttore di automobili elettriche Tesla ha annunciato a inizio 2014 che avrebbe costruito la sua “Gigafabbrica” così da riuscire a produrre entro il 2020 più batterie agli ioni di litio rispetto a quanto si produca oggi in tutto il mondo. Le batterie alimenteranno auto elettriche e serviranno come sistemi d’immagazzinamento per usi domestici e commerciali. Oggi l’azienda ha ufficialmente introdotto “Powerwall”, un’unità di batterie che si ricarica con l’energia prodotta dai pannelli solari (o quando l’assorbimento elettrico risulta basso) ed alimenta l’abitazione di sera. Provvede anche a fornire elettricità in caso di blackout o guasti alle griglie elettriche, sostituendo i generatori diesel in quei paesi dove le infrastrutture per l’energia non sono ancora stabili.

Tesla non è l’unica azienda a offrire batterie per immagazzinare energia solare, ma il suo prodotto viene offerto ad un prezzo più basso e, soprattutto, è il primo a beneficiare di una diffusa copertura dei media. Solarcity, uno dei principali installatori di pannelli solari residenziali negli Stati Uniti (Elon Musk è amministratore delegato di Tesla e presidente del consiglio di amministrazione di Solarcity) sta realizzando sinergie con Tesla e offrirà un servizio che combina energia solare e batterie usando Powerwall. Teoricamente, il sistema pannelli/batteria potrebbe permettere a chi possiede un’abitazione in regioni soleggiate di disconnettersi completamente dal servizio elettrico. Ma è difficile che ciò accada a breve termine. Il nuovo sistema pannelli/batteria sarà usato per ottimizzare l’utilizzo degli impianti fotovoltaici.

Nell’arco di cinque dieci anni, con il prezzo delle batterie che si sarà probabilmente più che dimezzato, Solarcity prevede che tutti gli impianti solari installati saranno dotati di una batteria. Ma in zone remote prive di infrastrutture elettriche nelle isole favorite da giornate lunghe ed assolate e con alti prezzi per l’energia come alle Hawaii, una soluzione pannelli/batterie potrebbe già oggi costituire una valida alternativa alla connessione al servizio elettrico.

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