La Bce mantiene la rotta, scenario attuale in linea con le sue aspettative

“Il quadro pandemico è peggiorato e le misure di lockdown si sono di recente intensificate. Tuttavia, la Bce non vede alcun motivo per modificare l’outlook fornito nell’ultima riunione di dicembre. Come ha spiegato la Presidente Lagarde nella sessione di Q&A, è necessario considerare anche vari sviluppi positivi: innanzitutto, l’inizio della campagna di vaccinazione. Inoltre, vari rischi sono scomparsi con la rimozione degli ultimi ostacoli al prossimo bilancio dell’Ue e al Recovery and Resilience Facility (Rrf), inoltre l’incertezza elettorale negli Stati Uniti è terminata. A differenza delle aspettative della Bce di dicembre, è stato finalmente raggiunto un accordo commerciale Ue-Regno Unito e il settore manifatturiero è su una traiettoria espansiva. Questi fattori in parte superano il peggioramento del contesto pandemico, il previsto calo dell’attività nel quarto trimestre 2020 e l’inflazione estremamente debole. Di conseguenza, le proiezioni di dicembre sono ancora considerate “ampiamente valide”. Vale la pena ricordare che queste proiezioni prevedono per il 2021 tassi di crescita positivi in tutti i trimestri e un tasso di crescita annuo del 3,9%”. E’ quanto sottolinea Martin Wolburg, Senior Economist di Generali Investments. Di seguito il suo commento alla riunione di ieri del Direttivo della Banca Centrale Europea.

I rischi rimangono al ribasso e l’euro rimane al centro dell’attenzione

Ciò detto, la Bce continua a vedere rischi orientati al ribasso, principalmente legati all’evoluzione della pandemia. Riteniamo che un’estensione delle attuali misure di lockdown fino al secondo trimestre innescherebbe una rivalutazione della situazione economica, cosa che la Presidente Lagarde ha suggerito in una recente intervista. Inoltre, sebbene la forza dell’euro abbia perso slancio dall’ultima riunione politica, è ancora motivo di preoccupazione per la banca centrale. La Presidente è stata molto esplicita al riguardo nella conferenza stampa, affermando che la Bce monitorerà i tassi di cambio “molto scrupolosamente” e sarà “molto attenta”.

Gli ostacoli per un’ulteriore azione politica sembrano elevati

Come nelle ultime riunioni, il Consiglio direttivo ha ribadito di essere “pronto ad adeguare tutti gli strumenti”, mantenendo in tal modo la sua propensione all’allentamento monetario. Tuttavia, un’ulteriore azione politica sembra essere piuttosto distante. In primo luogo, la valutazione macro è ancora in linea con quella di dicembre, quando è stato lanciato un pacchetto audace di misure. In secondo luogo, nella sessione di Q&A, la Presidente Lagarde ha nuovamente elogiato i meriti del Pepp sottolineando la sua flessibilità e suggerendo che gli acquisti potrebbero essere anticipati. Inoltre, ha avvertito di considerare solo alcuni indicatori, ma ha sottolineato che il Consiglio Direttivo adotta un approccio olistico alle condizioni di finanziamento, che valuta come “ampiamente favorevoli”. In terzo luogo, ha suggerito come la palla sia di nuovo nel campo dei governi, con la necessaria rapida attuazione dell’Rrf e in generale il mantenimento di una posizione di politica fiscale favorevole. Infine, per quanto riguarda il tasso di cambio, ha affermato che “tutti gli strumenti possono essere modificati e nulla è fuori discussione”. Tuttavia, lo consideriamo una semplice indicazione di massima, piuttosto che l’annuncio di voler effettivamente agire per limitare qualsiasi potenziale ripresa della forza dell’euro.

Significativo peggioramento del rischio maggiore, legato al pandemia

Il rischio maggiore per l’auto-imposto atteggiamento attendista è un peggioramento significativo del quadro pandemico, con il protrarsi delle misure di lockdown ben oltre il secondo trimestre dell’anno e il rinvio del previsto ritorno alla normalità nella seconda metà dell’anno. In questo caso il Pepp verrebbe molto probabilmente nuovamente esteso.

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