La caduta del petrolio: cause e conseguenze

A cura di Nitesh Shah, director of Research di WisdomTree

Il prezzo del petrolio è sceso intorno al 20% nel 2018 ed ha iniziato il 2019 con una performance negativa. Crediamo comunque che si verificherà una correzione rialzista.

L’OPEC ed i suoi partner ridurranno la produzione portandola a 1,2 milioni di barili al giorno, tagliando così l’estrazione in eccesso. Solo l’Arabia Saudita taglierà la produzione di quasi un milione di barili al giorno rispetto ai livelli di novembre 2018. L’OPEC dovrebbe pubblicare nuovamente le rispettive quote produttive di ciascun Paese membro. Il rispetto delle quote a livello di gruppo è venuto meno quando, nel giugno 2018, il Cartello ha eliminato l’assegnazione di limiti produttivi ai singoli paesi. Il ripristino di tali quote dovrebbe portare ad un aumento del rispetto di quanto deciso collettivamente. I tre paesi che saranno esentati dai tagli – Iran, Venezuela e Libia – vedranno probabilmente la loro produzione diminuire comunque e quindi l’OPEC nel suo complesso potrebbe registrare un calo della produzione di oltre 1,2 milioni di barili.

La debolezza recente nei prezzi dovrebbe rallentare la crescita della produzione di shale oil statunitense – almeno fino a quando gli Stati Uniti non avranno costruito le infrastrutture adeguate per l’esportazione della produzione eccedente di petrolio.

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