La Germania mette sotto pressione l’Euro

Gli effetti del Coronavirus sull’economia globale iniziano a mostrarsi anche in Europa, con l’Euro che subisce un deprezzamento fino a registrare i livelli minimi degli ultimi tre anni sia per il cambio verso il dollaro che verso il franco svizzero.

Germania in odore di recessione

La principale preoccupazione che ha causato questo movimento ribassista è la crescente probabilità di una recessione per la prima economia europea, quella tedesca. L’incertezza sui piani di successione della cancelliera Angela Merkel e la politica monetaria accomodante della Banca Centrale avevano già causato pressioni sull’euro, portando gli investitori ad utilizzarlo per finanziare le operazioni più rischiose. Preoccupazione confermata anche da Deutsche bank, che dichiara di aspettarsi un’ulteriore contrazione dell’economia tedesca, in quanto il coronavirus continua a gravare sulle industrie globali.

A riguardo, la produzione industriale dell’Eurozona, secondo i dati mostrati ieri, ha registrato il calo più marcato degli ultimi quattro anni nel periodo riferito all’ultimo trimestre del 2019. Questo rallentamento dell’attività economica e della produzione industriale combinate all’aumento dell’incertezza causata dal Coronavirus, rivelano come le contrazioni dell’espansione economica europea siano momentaneamente destinate a continuare.

Venerdì, con l’uscita dei dati sulla crescita trimestrale tedesca, si avranno le prime indicazioni, anche se gli analisti si aspettano in media una crescita quasi nulla per lo 0,1%, con il 30% di essi che addirittura prevede una contrazione. Analisi che, nonostante la conferenza stampa appena tenuta da Lagarde in cui ha confermato la stabilità della politica monetaria della BCE, porta a pensare ad una probabilità sempre più alta di un nuovo taglio dei tassi entro la fine del 2020.

L’analisi tecnica dell’Euro/Dollaro

Nuovi test ai minimi di periodo per le quotazioni del cambio eur/usd, con i corsi che hanno riconosciuto l’area di supporto posta a 1,0880, ovvero minimi registrati ad ottobre, lasciando aperti spazi per l’avvio di primi importanti recuperi di breve. Le code ribassiste a ridosso dell’area di supporto nonché la situazione di divergenza positiva tra gli indicatori di momentum ed il grafico dei prezzi dovrebbe favorire l’avvio di recuperi dell’euro nei confronti del dollaro per ritorni in direzione di area 1,1000. In un’ottica più ampia, tuttavia, le quotazioni si confermano all’interno di un ampio trading range in essere da ottobre compreso tra area 1,0900 ed area 1,1200.

A cura di Wings Partners Sim

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