La ripresa delle criptovalute

Dopo la fase di consolidamento con il mese di febbraio tornano a salire i valori delle criptovalute. La volatilità delle monete virtuali legata all’ipotesi delle strette normative

Sul mercato delle criptovalute nell’ultima tranche di febbraio “c’è stata una fase di consolidamento” come spiega Swissquote pubblicando un articolo incentrato sull’andamento delle monete virtuali. Investitori e media con l’avvio del 2018 hanno intuito il momento difficile attraversato dalle criptovalute spostando l’attenzione sui mercati finanziari tradizionali. L’argomento criptomonete è stato messo in stand-by con la consapevolezza che il loro valore sarebbe tornato a crescere e così è stato.

Difficoltà fisiologiche per le criptovalute ad inizio anno ma ora tornano a crescere

Le difficoltà che hanno coinvolto le monete virtuali sono di chiara origine fisiologica, del tutto naturali spiegano gli analisti. Se da un lato le Borse infatti sono state interessate da forti vendite, e la volatilità è esplosa, il mercato delle valute virtuali ha fatto i contri con una fase di consolidamento.

L’inizio d’anno non è stato per nulla promettente ma con l’incedere di febbraio le cose sono cambiate e i Bitcoin, al pari delle altre criptovalute, sono tornati a crescere. Il 2018 viene considerato un anno cruciale per le criptovalute soprattutto in previsione dell’uscita delle versioni beta, o dei prodotti finali d’un discreto numero di progetti legati alle monete virtuali.

Osservando più da vicino i numeri del mercato delle valute virtuali dobbiamo considerare che è stato raggiunto il minimo con una quota complessiva pari a 276 miliardi di dollari, per poi risalire a 481 mld di dollari nella settimana centrale di febbraio, ed un prezzo dei Bitcoin che è andato oltre i 10 mila dollari.

Ampia volatilità delle monete elettroniche anche in vista di norme più strette da parte di diversi paesi

L’andamento delle criptomonete, Bitcoin in testa, è stato oggetto e continua ad esserlo di ampio dibattito ed attenzione. Punto focale dell’asset è la volatilità, soprattutto in considerazione delle strette a livello normativo che arrivano da Cina e Corea del sud in prima battuta, anche se in effetti sono molti i paesi che stanno pensando di imporre regole precise e controlli centrali sulle criptomonete.

Le regole che alcuni Stati ipotizzano di imporre in fatto di criptovalute hanno influenzato da sempre i mercati di riferimento. Prova ne è che le monete virtuali hanno attraversato altri periodi bui. Osservando l’andamento ed i diagrammi dei Bitcoin è facile scoprire, ad esempio, che fra il mese di novembre del 2013 e quello di gennaio del 2015 si verificò un ribasso ancora più consistente della moneta. Un ribasso più forte per il quale si presentò una ripresa con tempi decisamente più lunghi rispetto a questa ultima crisi di avvio d’anno.

Ma come nella crisi che si presentò a cavallo fra il 2013 e il 2015 le cause scatenanti sembrano essere le stesse ovvero il desiderio di  regolamentare il settore, che un certo numero di Stati intende portare avanti per imbrigliare in regole ferree le criptovalute.

La top ten delle criptovalute

Nella top ten delle criptovalute, in base ai valori più attuali, il Bitcoin mantiene la prima posizione, seguito sul podio da Ethereum e  Ripple. In base alla classifica dei valori troviamo dal quarto posto in poi Bitcoin Cash,  Litecoin, Cardano, Stellar, NEO,  EOS e IOTA.

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