La strategia di Pictet AM per le prossime settimane

Di A. Delitala, Head of Euro Multi Asset e M. Piersimoni, Senior Portfolio Manager di Pictet AM

Il punto macro

Il rischio geopolitico torna alla ribalta ad inizio agosto con venti di guerra in Corea e nuove divisioni nella squadra di governo di Trump. Dopo aver segnato a luglio nuovi minimi di volatilità, ad Agosto (escursioni giornaliere dell’indice USA comprese in un intervallo molto ristretto +/- 0,3% per diverse settimane) la volatilità si risveglia. Positiva nel complesso la pubblicazione dei risultati aziendali con utili trimestrali al di sopra (mediamente del 5%) delle attese degli analisti; a livello settoriale i tecnologici si confermano al primo posto.

In Europa, soprattutto a causa del rafforzamento repentino del cambio €/$ (quasi +9% negli ultimi 3 mesi), gli indici azionari hanno largamente sottoperformato quelli statunitensi sebbene il quadro macroeconomico e quello politico restino incoraggianti. Il meeting della BCE non ha riservato grosse sorprese: la BCE riconosce un miglioramento delle prospettive di crescita, ma resta una cautela di fondo nella rimozione delle misure straordinarie implementate durante la crisi. L’Euro viene definito oggetto solamente di “qualche attenzione” da parte della BCE.

Strategia

L’appuntamento chiave del mese di agosto è il simposio dei banchieri centrali a Jackson Hole (24-26 agosto): Draghi potrebbe offrire indicazioni di politica monetaria soprattutto alla luce dei recenti movimenti dell’Euro. In seguito a un movimento di quasi 10 punti percentuali, le prospettive d’inflazione dell’eurozona rischiano di essere riviste al ribasso di diversi decimali, riportandole pericolosamente a ridosso di quota 1% nel 2018. In tal caso, riteniamo che la BCE sarà pronta a mettere in dubbio l’uscita dal QE, la cui comunicazione è attesa dal mercato durante i prossimi mesi. La Fed dovrebbe procedere gradualmente al rialzo dei propri tassi di riferimento, e potrebbe creare condizioni avverse agli attivi rischiosi nel momento in cui comincerà a ridurre il proprio attivo di bilancio interrompendo il reinvestimento automatico di cedole e proventi del proprio portafoglio titoli.

Un altro evento potenzialmente pericoloso (in aggiunta alle tensioni geopolitiche) è rappresentato dall’impasse politica a Washington: il raggiungimento del limite di debito emettibile al governo è previsto per settembre, e in assenza di un accordo sarà necessario il taglio di spese dell’amministrazione pubblica, la chiusura di uffici governativi e, nel caso estremo, di un default sui titoli di stato americani.

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