La tregua Usa-Cina spinge l’import-export di Pechino ancor prima della firma

A cura di Wings Partners Sim

Aumentano più delle previsioni le esportazioni cinesi a dicembre per la prima volta in cinque mesi, mostrando una modesta ripresa della domanda da quando la Cina e gli Stati Uniti hanno trovato un accordo sulla guerra commerciale che ha compromesso la crescita economica del 2019. I due governi dei rispettivi paesi sono infatti attesi oggi per la firma del trattato sui dazi, finalmente redatto completamente, segnando una prima intesa che non metterà comunque fine alla disputa commerciale che potrebbe continuare a pesare sullo sviluppo delle imprese globali anche durante quest’anno.

Il dato comunicato ieri notte mostra un aumento delle esportazioni cinesi per il 7,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente risultando anche migliore delle attese degli analisti che, dopo il calo dell’1,3% di novembre, prevedevano un incremento più contenuto del 3,2%. Numeri positivi anche per le importazioni che hanno registrato un aumento del 16,3% a dicembre 2019 contro il 9,6% delle previsioni, causato in parte dai prezzi più elevati delle materie prime. Analizzando l’intero 2019 sia le esportazioni che le importazioni sono state comunque notevolmente influenzate dalle tensioni commerciali, registrando per le prime un debole aumentando dello 0,5% su base annua mentre per le seconde una diminuzione del 2,8%.

L’indice della bilancia commerciale ha registrato un avanzo commerciale per la Cina di 46,79 miliardi di dollari, in netto aumento rispetto al surplus di novembre di 37,93 miliardi. Interessante da valutare la differenza commerciale registrata dalla Cina in relazione agli Stati Uniti in seguito alla notizia dell’abbattimento dei dazi da parte di Donald Trump. L’eccedenza cinese, secondo calcoli basati su dati doganali, è stata di 23,18 miliardi di dollari, sorprendentemente in calo rispetto a novembre 2019 a 24,60 miliardi.

Analizzando i dati sull’intero 2019 appaiono ancora più evidenti i danni economici bilaterali causati dalle tensioni commerciali, con le esportazioni totali verso gli Stati Uniti diminuite del 12,5% rispetto a quelle del 2018 e con le sole importazioni dagli Stati Uniti che mostrano una forte diminuzione del 20,9%. Nonostante il pensiero generale sia quello di un miglioramento dell’economia globale in seguito alla firma del trattato, gli analisti affermano che le tensioni non finiranno e che il rischio di ulteriori complicazioni rimane sostenuto anche nel 2020.

Durante la giornata di lunedì sono stati pubblicati anche i dati sulla produzione manifatturiera e sul Pil del Regno Unito. L’attività economica complessiva ha visto un ulteriore deterioramento a novembre con la produzione manifatturiera che segna un -1,7% su base mensile a novembre contro il -0,3% delle aspettative e il -2% su base annua rispetto al -1,7% previsto. In netto peggioramento anche i dati sul prodotto interno lordo sia annuale che mensile, che mostrano rispettivamente un lieve incremento dello 0,6% e una contrazione del -0,3%.

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