L’alta volatilità spinge verso la ricerca di soluzioni decorrelate dai market trend

A cura di Licia Megliani, Country Head Italy di Allfunds Bank

Nel 2018 abbiamo assistito a un forte ritorno della volatilità che ha interessato i principali indici azionari globali e il comparto obbligazionario. La Brexit, le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, il calo del prezzo del petrolio e l’avvio di una politica di normalizzazione da parte della FED hanno infatti contribuito a creare un clima di fortissima incertezza sui mercati globali. Gli effetti di tali dinamiche, molto diverse da quelle del 2017, hanno avuto delle ripercussioni nella riallocazione dei portafogli degli investitori professionali.

In Italia, ad esempio, abbiamo potuto osservare una crescita da inizio anno della raccolta nelle categorie Alternative Global Macro/Multistrategy e Commodities/Real Estate. Una tendenza legata principalmente al fatto che in un contesto come quello attuale gli investitori vanno alla ricerca di soluzioni decorrelate dai principali trend di mercato con migliori aspettative di rendimento. Per lo stesso motivo, abbiamo rilevato un andamento positivo anche delle categorie obbligazionari governativi e monetari, più conservative e più adatte ad una strategia attendista. I maggiori deflussi invece hanno interessato i fondi che investono nell’azionario e nell’obbligazionario dei mercati emergenti (sia in valuta locale che in valuta forte), nell’azionario europeo, giapponese e in fondi d’investimento bilanciati.

Analizzando però le dinamiche di raccolta a livello di singole tipologie di investitori, è interessante rilevare come i trend siano molto diversi da quelli generali. Rispetto allo scorso anno, infatti, abbiamo potuto osservare che gli investitori retail si sono focalizzati prevalentemente verso fondi multi-asset conservativi e flessibili, (con tassi di raccolta positivi pari rispettivamente al 45% e al 9%); che il mondo assicurativo, in controtendenza, ha privilegiato fondi obbligazionari unconstrained, obbligazionari mercati emergenti in local currency oltre a fondi azionari globali e US con tassi di crescita nella raccolta del 20% e 27% circa; e che i gestori di portafogli invece si sono indirizzati principalmente verso fondi obbligazionari governativi e azionari globali, entrambi con tassi di crescita del 20%.

 

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