L’asset allocation di Axa per maggio

A cura di Axa Investment Managers
– Ridurre l’allocazione a breve termine tornando su una posizione neutrale. Il rafforzamento del dollaro fa nascere nuovi dubbi sugli utili negli Stati Uniti. Inoltre, il previsto rialzo dei tassi da parte della Fed ci spinge a riportare i Treasury a una posizione neutrale, pertanto suggeriamo di neutralizzare la posizione nelle principali asset class, credito compreso.
– Le prospettive a più lungo termine per gli strumenti rischiosi restano invariate, infatti la crescita prosegue e la liquidità resta abbondante.
– L’imminente normalizzazione della politica monetaria US e UK resta un fattore negativo per il mercato del reddito fisso in generale, nel lungo termine, ma l’espansione patrimoniale della Banca Centrale Europea e della Banca del Giappone sarà positiva nel breve periodo.
– Le previsioni di crescita negli USA restano sostanzialmente invariate ma prevediamo qualche delusione sul fronte degli utili nel breve, suggeriamo quindi di ridurre a sottopesata la posizione nella zona. L’Area Euro crescerà oltre l’1% e dovrebbe beneficiare di una politica monetaria aggressiva.
– Giappone: gli investitori istituzionali ribilanciano il portafoglio a favore dell’azionario, i multipli delle valutazioni sono interessanti e la crescita dei salari accelera, tutti fattori positivi.
– Peggioramento della crescita e volatilità dei cambi ci spinge verso una posizione sottopesata nei mercati emergenti (Asia esclusa). Confermiamo la posizione sovrappesata negli EM asiatici poiché l’attività economica dovrebbe beneficiare di nuovi stimoli. Il basso costo del petrolio è un molto positivo.
– A seguito di dati economici più deboli (negli US), i rendimenti sono scesi ed allontanati ulteriormente dai fondamentali. Eppure le autorità monetarie hanno reso chiaro che è giunta l’ora di chiudere con la politiche ultra accomodanti. Suggeriamo di riportare i Treasury su una posizione neutrale.
– Il QE della BCE favorisce molto tutti gli strumenti a reddito fisso in euro; i rendimenti dei Bund scambieranno su valori inferiori nel breve termine per spostarsi alteralmente verso fine anno (nuovo target di fine 2015 < 0,1%).
– Giappone: Il QQE XXL della Banca del Giappone manterrà i rendimenti dei JGB su livelli molto bassi.
– Le aspettative inflazionistiche hanno iniziato a stabilizzarsi in linea col prezzo del petrolio. Il movimento negativo dell’inflazione si esaurirà presto, riportando in primo piano le valorizzazioni.
– Il QE della BCE non ha ancora prodotto l’effetto previsto sugli spread. Confermiamo la preferenza per il credito n euro rispetto agli Stati Uniti.
– L’aumento dei rendimenti richiede prudenza e selettività. High yield: Stati Uniti favoriti grazie alla solidità patrimoniale delle imprese.

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