L’attuale contesto di mercato favorisce i green bond nel lungo periodo

“Anche se potrebbe essere un po’ presto per iniziare a fare un confronto tra le performance delle obbligazioni verdi e quelle tradizionali dall’inizio della crisi, si possono fare alcune osservazioni. Nell’attuale contesto di mercato, quando le obbligazioni tradizionali si vendono, anche le obbligazioni verdi si vendono. Questo è un dato di fatto. Nelle ultime settimane non c’è stata una differenza significativa nel comportamento delle obbligazioni verdi rispetto a quelle tradizionali. Ma è importante ricordare che in mercati come questi, i prezzi non sono necessariamente una misura affidabile del sentiment sottostante. I flussi sono più importanti, e notiamo che la maggior parte dei portafogli green bond e dei gestori, mantengono le obbligazioni nei loro portafogli. E i flussi e la domanda sono in aumento piuttosto che in diminuzione”. Questa l’analisi di Bram Bos, Lead Portfolio Manager Green Bonds di NN Investment Partners.

Guardando alle tradizionali obbligazioni corporate rispetto ai corporate green bond, la performance dell’indice corporate è stata leggermente migliore. La sua composizione offre una possibile spiegazione. L’indice dei green bond non include le compagnie aeree o le società energetiche, settori colpiti dagli effetti del coronavirus e dal crollo del prezzo del petrolio. Tuttavia, include, ad esempio, le società di utility che hanno attività ben regolamentate. Queste tendono ad essere meglio preparate per i tempi incerti, sono più lungimiranti e spesso sono gestite meglio delle aziende che non emettono obbligazioni verdi.

I settori ciclici sembrano soffrire nello scenario attuale, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno emesso debito green. Ma il trend a lungo termine è più importante. Nel caso dell’industria automobilistica, ad esempio, la tendenza ad abbandonare i combustibili fossili e ad orientarsi verso le energie rinnovabili non cambierà a causa di questa crisi. NN IP ritiene che le aziende che stanno investendo in questa transizione avranno le migliori possibilità di sopravvivenza nel lungo periodo. Anche se gli investitori possono temporaneamente perdere di vista questi aspetti nella volatilità quotidiana dei movimenti di mercato nel breve termine, queste aziende sono ben preparate. “Secondo la nostra esperienza, le aziende che emettono obbligazioni verdi sono più lungimiranti, più innovative e più flessibili. Le aziende che non lo fanno, sono meno preparate ad affrontare il cambiamento. Anche la governance e la trasparenza nelle aziende che emettono green bond sono generalmente migliori rispetto a quelle che non lo fanno”, spiega Bos.

L’attuale situazione di volatilità non sembra influire sulla tendenza alla finanza sostenibile: le allocazioni nei green bond non ne risentono affatto. “Anche se è ancora presto per trarre conclusioni importanti, non vediamo diminuire l’interesse per i green bond in termini di clienti, né i nostri fondi sono in forte deflusso. In generale, sembra che gli investitori stiano portando avanti i loro piani per effettuare nuove allocazioni verso i green bond”, continua l’esperto di NN IP.

Guardando avanti, ci sono alcuni aspetti positivi che potrebbero emergere da questa situazione, ma molto dipenderà da quanto durerà questa crisi. I mercati potrebbero scendere ulteriormente e potremmo vedere più inadempienze prima che le cose migliorino.

“Credo che molte aziende cominceranno ad apprezzare le qualità delle obbligazioni verdi come strumento di finanziamento”, aggiunge Bos. “I tradizionali mercati dei capitali stanno soffrendo in questi tempi di incertezza e, sebbene anche le obbligazioni verdi siano in calo, la domanda sottostante è intatta. Si tratta di essere preparati e di rendere il business a prova di futuro. La prossima crisi potrebbe essere una crisi climatica. La situazione attuale spinge le aziende a guardare avanti. Anche i governi dovranno spendere di più, in particolare, credo che la loro spesa verde aumenterà. Vogliono anche rendere le loro economie più resistenti. Quindi sono molto convinto che ci sarà solo più domanda. Dovremmo vedere un proseguimento della crescita degli ultimi due anni e gli effetti della crisi potrebbero addirittura dare un ulteriore impulso al mercato delle obbligazioni verdi”.

NN IP prevede che anche il segmento delle obbligazioni verdi governative beneficerà della risposta senza precedenti della politica fiscale e monetaria. Questo segmento rappresenta attualmente circa il 17% del totale del mercato dei green bond, con meno di dieci emittenti finora. Anche prima della crisi del Covid-19, questa situazione era destinata a cambiare con una serie di nuovi potenziali candidati governativi europei per il 2020, tra cui Germania, Italia, Spagna, Svezia e Danimarca. Ma l’annuncio di piani di spesa senza precedenti per combattere gli effetti economici e finanziari della pandemia significa che ci si può aspettare un aumento significativo delle emissioni di obbligazioni sovrane come veicolo per finanziare questo.

Secondo S&P Global, le obbligazioni verdi rappresentano attualmente meno dello 0,1% del debito governativo totale, quindi se anche solo una piccola parte di questa nuova emissione prevista avverrà sotto forma di green bond, ciò avrà un impatto enorme sulle dimensioni del mercato. Pensiamo che nel lungo periodo i governi che emettono obbligazioni verdi siano trasparenti su ciò che stanno finanziando. Stanno prendendo posizione sulla mitigazione del cambiamento climatico. Una parte di questa nuova ondata di spesa pubblica potrebbe prendere due piccioni con una fava, fornendo il necessario stimolo fiscale e puntando sulla spesa per le infrastrutture green.

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