Le potenzialità del Veneto: lo studio di EY e Confindustria

La digitalizzazione può essere oggi identificata come la maggiore spinta verso l’innovazione e la crescita. L’innovazione digitale rappresenta infatti l’incipit di un circolo virtuoso che accompagna, facilita e abilita la qualità analogica dei prodotti, le relazioni tra le organizzazioni e la capacità di attivare business, alimentando così un percorso di crescita che può diventare esponenziale. È in questo panorama che nasce il nuovo Osservatorio EY – Confindustria, costituito allo scopo di analizzare nel suo insieme i temi della potenzialità economica e dell’innovazione digitale di un territorio.
La potenzialità economica viene indagata attraverso l’analisi dei dati del Regional Competitiveness Index (RCI) della Commissione Europea, con l’obiettivo di valutare le prestazioni e il posizionamento del territorio in base al suo livello di Crescita, Competitività e Attrattività. Il grado di digitalizzazione di un’area geografica viene invece studiato attraverso l’Index Innovazione Digitale, messo a punto nell’ambito dell’Osservatorio EY – Confindustria e costituito con lo scopo di fornire una visione complessiva della tendenza all’innovazione digitale del Paese e delle sue aree  geografiche.
Dall’analisi dell’indicatore di Potenzialità Economica per il Veneto, si evidenzia un buon posizionamento delle regione sulle tematiche legate all’attrattività e alla crescita, grazie, in particolare, a fattori relativi al mercato potenziale, all’efficienza del mercato del lavoro, alla qualità del capitale umano e alle infrastrutture fisiche del territorio. E’ da segnalare che in tutti gli indicatori che compongono l’Indice, la regione ottiene punteggi superiori alla media Italia e si posiziona tra le prime regioni nella classifica generale. L’indice di Innovazione Digitale, nella sezione relativa alla “digitalizzazione delle imprese”, evidenzia come il Veneto appare ben posizionato sulle aree Connettersi e Crescere a testimonianza di un buon avanzamento della regione verso l’utilizzo di tecnologie digitali avanzate nel business e una buona spinta alla crescita competitiva.
Nel livello del “contesto abilitante”, le performance del Veneto appaiono positive su tutte le aree, ad eccezione dell’area Finanziamenti, dove si posiziona tra le ultime regioni. La seguente rappresentazione evidenzia il posizionamento sintetico delle regioni rispetto ai due Index di Potenzialità Economica e Innovazione Digitale. La correlazione tra i due Index identificati risulta significativa: oggi la potenzialità economica di un’area territoriale non può prescindere dalla sua capacità di essere innovatrice in termini digitali.
Qui è possibile scaricare l’intero studio.
Qui sotto l’intervento di Donato Iacovone, Ad di EY Italia
Gli ultimi otto anni sono stati caratterizzati da una crisi che ha definitivamente cambiato i modelli di consumo e, contemporaneamente, da una potente innovazione che ha dato maggior potere al cittadino-consumatore. Le aziende di tutti i settori e tutte le professioni sono rivoluzionate, o lo saranno a breve, da questa innovazione, non a caso definita “disruptive”. Siamo tra gli ultimi in Europa nell’utilizzo di tutte le opportunità offerte dal digitale, opportunità che permetterebbero di affrontare diversi problemi e riprendere la crescita. Dobbiamo affrontare con determinazione e velocità questo gap!
Per questo nasce il Viaggio nell’Italia che Innova, un progetto che vuole sostenere in modo sostanziale le imprese che, a livello nazionale e locale, hanno deciso di cogliere le opportunità che l’innovazione offre. Oggi il nostro viaggio passa dal Nord Est, dove l’imprenditorialità diffusa ha animato la straordinaria crescita di un territorio. L’obiettivo è raccontare di una piccola e media impresa capace di competere nel mondo con i concorrenti di ordini di grandezza superiori.
4 paradigmi per lo sviluppo
Per competere a livello globale è necessario porre l’attenzione su quattro aree principali, tutte da presidiare adeguatamente:

  1. La crescita.

Come è emerso da una ricerca sull’analisi delle strategie delle imprese di maggior successo internazionale, condotta da EY insieme a Bocconi, la dimensione dell’impresa sembra “proteggere” dalle alterne fasi di mercato, permettendo di reagire prontamente e continuare il proprio percorso di sviluppo. Inoltre, oggi, crescere nel nuovo contesto digitale, tra gli altri vantaggi, può avvenire anche in maniera accelerata e questo aspetto è fondamentale soprattutto per le PMI.

  1. L’efficientamento dei costi è il secondo tema fondamentale da considerare nella nuova competizione, e la declinazione principale di questo aspetto è rappresentata dall’industrial internet o Industry 4.0.

 E’ possibile raggiungere un livello di fabbrica intelligente e una produzione efficiente adottando un approccio che consente di connettere gli oggetti attraverso la sensoristica, di analizzare i processi integrandoli nella maniera più vantaggiosa favorendo così il processo di innovazione.

  1. Il Talent management per sviluppare competenze adeguate alla nuova competizione globale.

 L’innovazione crea occupazione: secondo l’ultima “Job creation survey di EY”, il 78% degli imprenditori innovativi prevede un aumento della propria forza lavoro del 18%, vs il 40% dei non innovativi che intende aumentare i dipendenti solo del 4%. Inoltre, secondo il report “The future of Jobs”, presentato al World Economic Forum, il 65% dei bambini che iniziano ad andare a scuola quando termineranno i cicli di studi faranno un lavoro che oggi non esiste. Si prevede che entro il 2020 spariranno 7,1 milioni di posti di lavoro nel mondo, e ne verranno creati 2 milioni, il che significa una perdita netta di 5,1 milioni di posti. Nel giro di pochi anni cambieranno gli skill richiesti dal mercato del lavoro. Le nuove competenze si possono acquisire sul posto di lavoro, con opportune politiche interne di riqualificazione. Occorrono quindi piani per la riconversione dei lavoratori dell’industry tradizionale e una formazione sia per lo sviluppo delle competenze dell’industry 4.0, che per il sistema di servizi collegato in particolare con IoT e IoS.

  1. La cultura dell’innovazione.

Innovare non è più una scelta ma una priorità nell’agenda dei CEO e la modalità per farla sta cambiando. Stiamo assistendo alla diffusione del modello open innovation attraverso cui le aziende, per creare valore e competere, utilizzano strumenti e skills presenti all’esterno del proprio business accedendo così a idee, prodotti, modelli disponibili sul mercato integrandoli nel proprio business model.
Questo approccio può essere particolarmente interessante per le PMI perché consente loro di usufruire di altre realtà che hanno capitali per investire nella ricerca sia come portatrici di innovazione per aziende di maggiori dimensioni.

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