Leonardo non si fa impressionare da fusione Utc-Raytheon

La nuova megafusione annunciata oltre Atlantico tra United Technologies (Utc) e Raytheon (il produttore del missile Patriot) destinata a dar vita, tramite un’operazione carta contro carta, ad nuovo colosso da 120 miliardi di dollari di giro d’affari non impressiona il titolo Leonardo che in borsa avvia la settimana poco sopra la chiusura di venerdì oscillando attorno a 10,55 euro per azione dopo i primi scambi.

Il nuovo gruppo americano, in cui gli azionisti di Utc avranno il 57% del capitale, sarà il secondo maggior fornitore del Pentagono per fatturato dopo Lockheed Martin e prima di Boeing. La chiusura dell’operazione dovrebbe giungere entro la fine del primo semestre 2020, subito dopo il completamento dello scorporo, già annunciato, da Utc del costruttore di ascensori Oris e dei sistemi di costruzione a marchio Carrier.

Anche se al momento il tema del consolidamento non sembra impattare su Leonardo, gli analisti sono generalmente positivi sul titolo. Dal punto di vista tecnico non si esclude un’accelerazione dei prezzi a breve, visto il trend decisamente positivo seguito dalle quotazioni, con primi obiettivi in area 10,7-10,9 euro per azione, con possibile estensione sino agli 11 euro. Il suggerimento è dunque di valutare possibli operazioni rialzista, anche in caso di ritorno a ridosso dei supporti in area 10,2-10 euro per azione.

Ancora più positivi gli analisti fondamentali che individuano in 12,25 euro il prezzo obiettivo di consenso, a fronte di un utile per azione atteso per quest’anno pari a 1,07 euro. Se confermato, il titolo tratterebbe attualmente ad un multiplo prezzo/utili inferiore alle 9,9 volte, apparendo particolarmente interessante. Meno interessante il rendimento da dividendo (quello per il 2019 è previsto pari a 16 centesimi), di poco superiore all’1,5% ai livelli attuali se le stime si riveleranno corrette.

Sul titolo al momento esistono pareri prevalentemente positivi: su 13 report, 6 consigliano un acquisto (“buy”) e 3 si attendono un andamento migliore del mercato (“outperform”) mentre 4 sono maggiormente prudenti (“hold”, mantenere). Nessun broker suggerisce di vendere il titolo. In una recente intervista l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, ha ribadito che il gruppo non si attende alcun impatto economico rilevante anche da un’eventuale “hard Brexit” (uscita della Gran Bretagna dalla Ue senza accordo), anche se resta l’incognita di quelli che sarà il rapporto tra Regno Unito al di fuori della Ue e i programmi europei del settore difesa.

 

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: