Leonardo prova a ripartire, ma serviranno buoni volumi

Dopo aver perso oltre la metà del suo valore negli ultimi tre mesi (-53%) e aver chiuso la scorsa settimana in calo di un 3% abbondante, Leonardo prova stamane a rimbalzare a Piazza Affari risalendo sopra i 5,39 euro (+4%) con quasi un milione di titoli passati di mano nella prima ora di scambi. Complice una sottoperformance rispetto al Ftse Mib (-31% a 3 mesi, +1,3% la scorsa settimana) e al settore europeo (-25,6% a tre mesi, +7,1% la scorsa ottava), la capitalizzazione del gruppo aerospaziale italiano si è porta sulla soglia dei tre miliardi di euro, una frazione di quella di concorrenti come Airbus (43 miliardi di euro), Lockheed Martin (103,5 miliardi di dollari), Boeing (77,6 miliardi di dollari), Northrop Grumman (54,3 miliardi di dollari) e General Dynamics (39,75 miliardi di dollari) o Bae Systems (15,9 miliardi di sterline).

Il quadro tecnico di Leonardo

Col deciso rimbalzo di stamane, se verrà confermato in chiusura, il titolo pare intenzionato a recuperare quanto meno il gap settimanale rispetto agli indici del settore europeo (Eurostoxx Prodotti e Servizi Industriali) e fa scattare nuovamente una strategia rialzista (stop loss da porre a 4,5 euro per azione) con primi target a 5,6 e poi a 6 euro per azione. Eventuali ulteriori ritorni d’interesse su Leonardo che facessero superare i 7,5 euro consentirebbero di aprire una ulteriore strategia rialzista in questo caso con stop loss in area 7 euro e obiettivi ben più ambiziosi a 8,5 e poi 9 euro per azione, livello che coinciderebbe con l’attuale target price medio sul titolo, che ai prezzi attuali tratta circa 6,7 volte gli utili per azione attesi.

Prima di spingersi sino a tali “vette”, Leonardo dovrà superare una serie di test a partite dalla rottura delle resistenze statiche in area 5,65 euro e poi sui 5,90 euro per azione. Al ribasso, primi supporti statici a 4,95 euro e poi a 4,88 euro per azione, che se anche toccati ma non infranti consentirebbero di ritenere valida la strategia rialzista appena apertasi. Lo Stocastico, che venerdì ha chiuso la settimana portandosi nella parte inferiore della banda d’oscillazione, e l’indicatore di forza relativa (Rsi), ormai a livelli prossimi all’ipercomprato registrano ancora la fase di debolezza proseguita fino alla scorsa settimana ma potrebbero rapidamente recuperare terreno in caso di rimbalzo tecnico.

Sui livelli attuali si può inoltre notare come stia passando anche la media mobile più veloce, a 7 sedute, al momento a 5,375 euro per azione. La reazione odierna è dunque molto interessante e positiva perché sembra indicare che la stessa, in appiattimento dopo una fase di calo, potrebbe offrire un primo livello di supporto dinamico. Se le quotazioni prima e la media mobile veloce poi riuscissero a riportarsi sopra la media mobile più lenta (a 14 sedute), che venerdì sera ha chiuso a 5,621 euro per azione e oggi potrebbe scivolare sui 5,60 euro, il segnale di un’inversione positiva di brevissimo e breve periodo verrebbe ulteriormente confermato.

A quel punto l’ultimo ingrediente necessario a ridare forza a Leonardo sarebbero i volumi di scambio giornalieri. Nelle ultime settimane si sono spesso fermati intorno ai 4 milioni di pezzi al giorno, mentre nelle fasi del calo marzo e dell’iniziale rimbalzo che aveva riportato il titolo fino ai 7,28 euro per azione nella prima decade di aprile si erano sovente visti volumi superiori ai 6,5-7 milioni di pezzi al giorno. Livelli che andranno ora recuperati se si vorrà sperare in un’uscita positiva dalla fase di accumulazione laterale di quest’ultimo mese e mezzo di scambi.

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

 

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