L’euro sfrutta ancora la debolezza del dollaro. L’analisi di Giovanni Maiani (Siat)

L’Euro Index (indice di mia creazione relativo all’euro nei confronti di altre 33 divise prese in considerazione nella tabella in pagina) prosegue nella fase di rafforzamento in essere dalla seconda metà dello scorso mese di febbraio e, questa settimana, presento il relativo grafico Renko con Box di 2. I motivi sono due.

In primis, voglio attirare la vostra attenzione su altri tipi di rappresentazioni grafiche che consentano di eliminare i movimenti minori offrendo, pertanto, una chiara visualizzazione delle tendenze in essere.

Poi perché il renko mostra l’inizio dell’ultimo trend in essere già a seguito della realizzazione di un minimo relativo attorno a 112; livello che corrisponde, “casualmente”, a un precedente minimo relativo storico. Inoltre, proprio in questo momento, il mio benchmarck interessa un’importante resistenza statica testata in molte occasioni e questo potrebbe spiegare, almeno in parte, le difficoltà nel proseguire l’attuale trend rialzista.

Tuttavia, siamo in presenza dei massimi dell’anno. Conscio che i livelli attuali si scontrano con un ostacolo imponente, è tuttora probabile il proseguimento della tendenza in essere.

Doveroso effettuare una breve precisazione. Come vedremo poco sotto, l’euro index (sia quello calcolato da me sia quello calcolato da Bloomberg) si rafforza anche, e forse soprattutto, per la debolezza del dollaro Usa in quanto la divisa americana ha un peso molto importante nel calcolo del benchmark.

Come scritto la scorsa settimana, un’eventuale flessione rappresenterà tuttora una nuova opportunità di intervento rialzista.

A livello complessivo, per quanto riguarda la tabella, nel 55% dei casi la divisa europea è in un contesto ribassista o moderatamente ribassista nei confronti delle altre divise, mentre le performance a cinque giorni non evidenziano situazioni di eccesso. Qualche cosa sull’Eur/Mxn, ma niente di clamoroso.

Scendo nei particolari per scavare qualche particolarità nei confronti della divisa europea e del dollaro Usa.

I movers e spunti sull’euro

L’Eur/Usd consolida sui massimi dell’anno e realizza un movimento a “V”. L’Eur/Zar è intrappolato tra il supporto di 18 e la resistenza di 18.50. L’Eur/Sgd consolida attorno a 1.62. L’Eur/Nzd accenna un minimo ascendente da terminare; positivo sopra 1.73 circa. L’Eur/Krw tenta il rialzo; positivo sopra 1.340. L’Eur/Yen consolida sui massimi dell’anno; attenzione sotto 125.50.

Alcune idee sul dollaro Usa

Il dollaro Usa consolida tuttora sui minimi dell’anno nei confronti di una lunga serie di divise offrendo uno scenario tecnico a dire poco desolante. Non voglio cercare a tutti i costi possibili segnali di recupero.

L’Usd/Krw mette a segno un timido tentativo di recupero; positivo sopra 1.100/10. L’Usd/Gbp potrebbe rafforzarsi sopra 0.78.

L’euro vs Turkish Lira

Che dire dell’Eur/Try? Ha un trend primario che non vorrei dover risalire in bici…Rappresento la divisa europea nei confronti della Turkish Lira su un grafico semi logaritmico ed emerge, immediatamente, una tendenza praticamente a senso unico.

In effetti, la divisa europea è in prossimità dei massimi storici, effettuati all’inizio dello scorso mese di novembre a 10.20 circa, e dopo una flessione estesa a un’unica settimana, sembra aver tutte le carte in regola per proseguire ulteriormente la tendenza in essere.

Faccio una parentesi: In molti acquistano i bond sovrani in lira turca che hanno delle cedole molto elevate e che fanno ovviamente gola, ma non sempre tengono conto della volatilità della divisa per esempio. In questo momento, l’Eur/Try ha una volatilità annua vicina al 30%, mentre nel 2018 è cresciuta fino al 60% circa. Attenzione poi anche alla durata dell’investimento poiché un’improvvisa necessità di liquidità potrebbe obbligarci a chiudere anticipatamente la posizione in un momento, ovviamente, sfavorevole. Conosciamo tutti la legge di Murphy

Nella parte superiore del grafico, anche il mio Efficiency index ha raggiungo il suo massimo storico poco più di un mese fa, mantenendosi su livelli decisamente elevati.

In fine, l’alpha è rialzista da circa un anno, mentre il coefficiente beta è in prossimità dei massimi dal 2002.

Lo scenario puramente tecnico rimane di conseguenza rialzista, ma possiamo individuare tra 9.30 e 9.00 un’area di supporto il quale eventuale cedimento, confermato, dovrebbe coincidere con l’inizio di una fase di inversione di breve periodo.

L’euro vs Us Dollar

Vi presento il grafico mensile della divisa europea nei confronti dell’Us Dollar che ci aiuterà a focalizzare il momento. Successivamente, cercherò una strategia operativa, come si dice, a misura d’Uomo.

Il monthy chart evidenzia che ci troviamo in un momento molto particolare e, con momento particolare, intendo gli ultimi due mesi dell’anno in corso.

In effetti, la resistenza dinamica che delimita l’intera fase discendente in essere dal 2008, che si appoggia ai massimi di maggio 2011 e di maggio 2014, ommettendo il massimo storico di luglio 2008 per considerare invece i massimi di marzo e giugno 2008, ora sapete tutto, passa a 1.195 circa che coincide, pressoché, con l’attuale minimo del mese, anche se dicembre non è concluso. Inoltre, una Fibonacci fan passa poco sotto a 1.188 e si confonde, quasi, con la resistenza sopra descritta. Il passaggio di queste due linee potrebbe spiegare, in parte, il movimento di incertezza che ha caratterizzato gli ultimi mesi.

Mi calo ora in un contesto di breve periodo.

L’Eur/Usd ha effettuato un breve, ma fastidioso, movimento altalenante durante le ultime settimane attorno a 1.18 per poi riprendere la fase ascendente in essere, mettendo a segno una serie di nuovi massimi dell’anno.

Il movimento ascendente che sta caratterizzando questo 2020, ormai agli sgoccioli, è sostenuto da un supporto dinamico situato a 1.19 la quale tenuta appare fondamentale e potrebbe evitare, pertanto, l’inizio di una fase di inversione di breve periodo. Inoltre, tale livello è intrappolato tra i precedenti 1.188 e 1.195 sopra citati aumentandone l’importanza.

Interessante osservare l’Rsi a 10 settimane che sta per entrare nell’area di ipercomprato e, come spesso accade, potrebbe generare un segnale rialzista puramente speculativo e valido per 3 e 5 periodi; settimane in questo caso. Vedi a giugno 2017, all’inizio del 2018 e parzialmente a luglio 2020.

La divisa europea riesce a sfruttare la debolezza del dollaro Usa, perché è di questo che parliamo, se sembra di poter godere di una certa fortuna ancora per qualche tempo.

Probabile il proseguimento dell’attuale fase di rafforzamento, ma attenzione alla tenuta di 1.195/1.188 circa. Utilizzerò 1.120/1.185.

Long su tenuta di 1.120/1.185 e sopra 1.222 con obiettivi rispettivi 1.219/222 e 1.234, poi 1.252 e 1.265. Short sotto 1.185 con obiettivi 1.175 e 1.160, poi 1.145/0 e 1.13.

Con oggi ho concluso la panoramica di tutti i principali cross della tabella e, sin dalla settimana prossima, le due analisi a rotazione lasceranno spazio a, almeno, un’opportunità di trade contro euro a secondo di quanto proposto dal mercato Forex.

A cura di Giovanni Maiani, analista tecnico di lungo corso e docente Siat

https://giovannimaiani.blogspot.com/
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