LGFV e immobiliare, come cogliere le opportunità del credito cinese

Il mercato obbligazionario asiatico in valuta forte ha segnato una rapida crescita, e ora rappresenta il 15% del mercato globale delle obbligazioni in valuta forte e oltre il 50% del credito dei mercati emergenti a livello globale. È già una componente importante dell’universo di investimento globale e ad aprile è stato dato un ulteriore impulso al mercato, quando Bloomberg ha incluso per la prima volta le obbligazioni cinesi in valuta locale nell’indice Bloomberg Barclays Global Aggregate Bond. E’ quanto sottolinea Amy Kam, Emerging Asia Fixed Income di Gam Investments.

Il mercato asiatico del credito in valuta forte – nota Kam – presenta una serie di attributi interessanti, tra cui rendimenti più elevati, bassa duration e ridotti tassi di insolvenza. Inoltre, riteniamo che le dimensioni del mercato, la sua composizione variegata, la solida base di investitori locali e la bassa correlazione con i flussi globali dei mercati emergenti lo rendano un’interessante fonte di diversificazione per gli investitori del reddito fisso. Infine, il nostro parere positivo si basa anche sui trend secolari di miglioramento a lungo termine del mercato, come la migrazione positiva del rating di credito, i dati demografici favorevoli e il fatto che Cina e India sono i principali motori di crescita del mondo.

“Nel dicembre 2018 – scrive Amy Kam – abbiamo condiviso la nostra visione su due opportunità chiave. La prima era rappresentata dai Local Government Financing Vehicles (LGFV) cinesi. I LGFV sono stati e continuano a essere un meccanismo importante per gli investimenti infrastrutturali della Cina. È stato riconosciuto dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) che la stragrande maggioranza degli investimenti infrastrutturali avviene a livello di governo locale. La nostra concezione deriva dall’ampio spread adeguato al rating e il differenziale di spread tra la curva dell’onshore CNY in yuan del settore e la curva dell’offshore in dollari. Questo differenziale di spread si è contratto nel corso degli ultimi sei mesi a seguito della sovraperformance dei LGFV rispetto ai crediti investment grade dell’indice JP Morgan Asia Credit Index (JACI). Continuiamo ad accumulare in questo settore, ma siamo passati da overweight a una maggiore selezione”.

L’andamento del mercato immobiliare

Prosegue Kam: “La seconda opportunità erano gli immobili in Cina. Nel dicembre 2018 partivamo dalla valutazione del trend di deleveraging del settore, il margine stabile e il miglioramento della liquidità e, soprattutto, l’acuto sell off del 2018 dovuto a una combinazione di fattori. In primo luogo, all’inizio del 2018 vi era un eccesso di offerta indotto dalla persistente spinta del governo cinese alla riduzione dell’indebitamento finanziario e societario, che ha portato gli impresari a emettere sul mercato in dollari; l’eccesso di liquidità ha favorito il sell off in seguito alla crisi in Argentina e in Turchia dall’aprile 2018, seguita poi dall’escalation delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Alla fine di novembre, questo settore trattava al di fuori di due deviazioni standard rispetto ai rendimenti suggeriti dai rating. In seguito alla forte sovraperformance del settore nei primi quattro mesi dell’anno e l’attuale rapporto rischio/rendimento, insieme ai fondamentali stabili e costanti del settore, abbiamo ridotto parte del beta dal nostro posizionamento”.

In conclusione, “con le tensioni commerciali sul tavolo da maggio, la nostra view è ora più diversificata. Nel complesso abbiamo aggiornato il nostro rating medio, aumentato la nostra allocazione in alcune opportunità mirate in India e in Mongolia, e preferiamo esprimere le previsioni di duration tramite crediti investment grade”.

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