Lvmh-Tiffany, salta il matrimonio. E gli americani si rivolgono al giudice

L’annunciato matrimonio fra Lvmh e Tiffany non s’ha da fare. E la promessa sposa ripudiata, come nei migliori drammi, si rivolge al giudice. Il Consiglio di amministrazione di Lvmh ha infatti “preso atto che nell’attuale situazione il gruppo sarebbe impossibilitato a realizzare l’operazione di acquisizione della società Tiffany”. Anche a causa della minaccia di tasse sui prodotti francesi avanzata dagli Stati Uniti, ragione per cui, ha fatto sapere il colosso francese del lusso, il ministro degli Esteri d’oltralpe ha chiesto al gruppo Lvmh di differire l’acquisizione di Tiffany oltre il 6 gennaio 2021.

Inoltre, “il consiglio ha preso anche atto della domanda di Tiffany di rinviare la scadenza della realizzazione dell’accordo del 24 novembre al 31 dicembre 2020”. Troppe difficoltà, troppi scogli da superare, dunque: già a giugno erano iniziate a circolare voci di una possibile revisione dell’offerta a causa delle mutate condizioni di mercato dopo i lockdown, ora a Parigi avrebbero deciso di rinunciare all’operazione. Ma Tiffany non ci sta. La società newyorkese ha comunicato di avere intentato un’azione legale affinché Lvmh dia seguito all’accordo siglato lo scorso anno.

L’operazione di acquisto era stimata 16,2 miliardi di dollari (13,8 miliardi di euro), prezzo che ad alcuni osservatori era apparso elevato già prima della crisi determinata dallo scoppio della pandemia.

Il titolo Lvmh perde lo 0,82% a Parigi, mentre nei future di Wall Street il titolo Tiffany guadagna lo 0,02%.

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