M&A, pausa di respiro o picco?

Secondo l’indagine Quarterly Deal Performance Monitor (QDPM) di Willis Towers Watson, il numero di deal M&A completati nel primo trimestre 2016 è il più basso da due anni. L’indagine, realizzata in collaborazione con la Cass Business School, mostra come nonostante il calo del numero di deal del valore di almeno 100 milioni di dollari completati in questo trimestre – solo 174 rispetto ai 233 nel 1° trimestre 2015 (e 307 nel 4 trimestre 2015) – questi abbiano sovraperformato e il settore sia rimasto positivo per 2,6 punti percentuali (pp) sopra l’indice MSCI World. Tuttavia, il valore è significativamente al di sotto della media degli ultimi tre anni di 5.8pp, e del valore di 3.2pp. del primo trimestre dello scorso anno.
A livello regionale, gli acquirer asiatici hanno mantenuto il primo posto in termini di  performance sovraperformando di 22.9pp di sopra il loro indice regionale. Gli acquirer europei hanno sovraperformato di 5.5pp il loro indice regionale, ma negli ultimi due trimestri sono diminuiti; gli acquirer nordamericani hanno invece sottoperformato l’indice a -3.1pp. Per la prima volta dal 2012 gli acquirer Nord Americani hanno sottoperformato per due trimestri consecutivi.
Andrea Scaffidi, Senior Consultant di Willis Towers Watson Italia, afferma: “La sottoperformance del Nord America potrebbe indicare una fase di rallentamento del settore a livello mondiale, ma potrebbe essere anche solo un fenomeno regionale. L’indagine mostra un’apparente correlazione tra le performance M&A dell’area e le elezioni presidenziali, una sottoperformance nei primi due trimestri dell’anno si era verificata anche nel 2012 e nel 2008. Inoltre, il completamento dei deal tradizionalmente scende nel primo trimestre dell’anno, quindi un calo rispetto ai livelli record dell’anno scorso non è una sorpresa. Resta da definire se il calo dei volumi e il calo delle performance in Nord America rappresenti una reale inversione di tendenza del mercato, o semplicemente rifletta l’attuale incertezza che si registra nella regione e il fatto che ci si trovi in una fase specifica del ciclo annuale” .
Secondo l’indagine, i deal cross-border, cross-regional e cross-sector hanno sovraperformato l’indice rispettivamente di 4.9pp, 4.9pp e 3.3pp e con rispetto ai deal intra-regionali and intra-sectoriali che hanno registrato una sovraperformance rispettivamente di 0,4 punti percentuali, 1.7pp e 2.6pp.  Inoltre, nel primo trimestre 2016, i deal che si sono conclusi velocemente hanno sottoperformato rispetto al 2015, mentre la sovraperformance di quelli più lenti è quasi raddoppiata rispetto allo stesso periodo del 2015 da 3.2pp a 5.9pp.
Andrea Scaffidi prosegue: “La sovraperformance dei deal cross-border, cross-regional e cross-sector rispetto a quelli intra-regional mostra che i più audaci sono ancora in grado di cogliere rendimenti. Ma i deal veloci, tradizionalmente quelli domestici o intrasettoriali, scivolano verso una performance negativa e ciò potrebbe essere un segnale di avvertimento per coloro che cercano opportunità di consolidamento del settore “.
Il  QDPM mostra inoltre che un aumento del numero di mega-deal completati (più di $ 10 trilioni) nel primo trimestre 2016, 6 rispetto ai 4 del 1 ° trimestre 2015, un livello più alto per qualsiasi primo trimestre da abbiamo iniziato l’indagine nel 2008.
Andrea Scaffidi conclude: “L’attività dei mega deal è aumentata nonostante le turbolenze economiche. Ma se il volume dei deal a livello globale è diminuito, sarà interessante vedere se il calo dei deal di minori dimensioni rappresenti il primo segnale che siamo sulla cresta dell’onda. Dal momento che l’attività di M&A rimane elevata, è troppo presto per dire se ci troviamo semplicemente davanti a un momento di pausa prima di un’inversione di tendenza nel secondo trimestre o se si è raggiunto il picco e ci aspetta una svolta. In ogni caso con i deal M&A che sovraperformano ancora il World Index, è probabile che le acquisizioni continueranno a restare un’interessante strategia di crescita per molte società anche nei prossimi anni”.
La metodologia del QDPM di Willis Towers Watson

  • L’analisi è condotta dalla prospettiva dell’acquirente.
  • L’andamento dei prezzi all’interno dello studio trimestrale è misurato come variazione percentuale del prezzo delle azioni da sei mesi prima della data di annuncio alla fine del trimestre.
  • Non sono stati considerati acquisti di minoranza: tutte le operazioni in cui l’acquirente dopo l’acquisizione possedeva una quota inferiore al 50%. Tutte le operazioni in cui l’acquirente possedeva più del 50% del target share prima che l’acquisizione non sono state considerate.
  • La ricerca considera solo le operazioni di M&A completate con un valore minimo di 100 milioni di dollari.
  • I dati utilizzati sono di Thomson Reuters.

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