Macro review: sorprese positive dagli indici Pmi europei

A cura dell’Advisory di Cassa Lombarda

In Europa, gli indici PMI hanno sorpreso positivamente. Nei mesi precedenti l’attività in Europa si era caratterizzata per la debolezza del settore manifatturiero che in parte è stata compensata da un più solido settore dei servizi. Questi ultimi dati tuttavia non sono abbastanza solidi da spingere la banca centrale a riconsiderare l’allentamento monetario, già chiaramente anticipato per i prossimi mesi, ma segnali di stabilizzazione nell’attività manifatturiera saranno accolti positivamente dagli investitori. In Usa, l’Indice Markit PMI manifatturiero preliminare del mese di agosto è calato a 49,9 punti (sotto la soglia di 50 che separa l’espansione dalla contrazione). In calo anche il PMI Servizi. Positivi invece i dati di immobiliare e occupazione. In Cina varate nuove misure a sostegno dell’economia, in particolare per aumentare la liquidità nel sistema. La Banca popolare cinese ha varato un nuovo tasso di prestito, a cui gli istituti di credito dovranno far riferimento (Loan Prime Rate, Lpr), che è stato fissato al 4,25%, sei punti base in meno rispetto al tasso precedente.

Obbligazioni

Il rendimento del Btp decennale è sceso in area 1,30% con lo spread tornato sotto i 200 punti base, grazie alle attese di formazione di un nuovo governo di coalizione più market-friendly e che affronti le questioni più urgenti (legge di bilancio e disinnesco delle clausole di salvaguardia per evitare l’aumento dell’Iva). Il Presidente Mattarella ha comunicato che un governo con una nuova maggioranza dovrà essere concordato entro martedì o ci saranno elezioni anticipate. La forza del dollaro ha penalizzato gli obbligazionari emergenti, con i fondi che hanno registrato deflussi per 2,4 miliardi di dollari nella settimana al 21/8 (massimo delle ultime 14 settimane). Il valore delle obbligazioni a rendimento negativo sul mercato ha superato 16 trilioni di dollari. Gli investitori preoccupati per la crescita globale, anticipando un ulteriore allentamento monetario hanno spinto verso l’alto i prezzi delle obbligazioni, ciò ha fatto sì che i rendimenti scendessero al di sotto dello zero sui titoli di Stato di molti paesi e persino su un terzo del debito corporate. La Germania settimana scorsa ha collocato il primo bond trentennale con cedola zero a tassi negativi, con una timida accoglienza.

Azioni

Listini azionari altalenanti nella scorsa ottava, grazie ad attese di nuove misure di stimolo monetario da parte delle Banche centrali, inclusa quella cinese, e alla prosecuzione dei negoziati Usa-Cina. Tuttavia nella seduta di venerdì la Cina ha annunciato misure di ritorsione nei confronti degli Usa con nuovi dazi su $75 mld di import dagli Usa di diversi prodotti tra cui soia, auto e petrolio. Alcuni avranno effetto dal 1° settembre, mentre altri dal 15 dicembre. I fondi azionari globali hanno registrato deflussi per $14,5 mld (di cui 2,6 miliardi di dollari negli Usa e 4,3 miliardi di dollari in Europa) nella settimana al 21 agosto, mentre i fondi obbligazionari hanno registrato afflussi per 15 miliardi di dollari. In Usa, positivo il settore della distribuzione con Target, Lowe e Home Depot.

Valute e materie prime

Il dollaro si è rafforzato nella settimana verso 1,1065. La forza del biglietto verde ha penalizzato le valute emergenti. La Fed vuole mantenere “aperte le opzioni” sull’evoluzione dei tassi di interesse. I componenti del Fomc hanno ribadito che non si procederà “su un percorso predefinito”, ma che le future decisioni sui tassi “saranno prese in base ai dati economici”. Dal resoconto della riunione del 30-31 luglio emerge, inoltre, che la maggior parte dei membri del Fomc ha ritenuto che la decisione di tagliare, per la prima volta da 10 anni, i tassi Usa “sia un aggiustamento di metà ciclo, in risposta all’evoluzione delle prospettive economiche negli ultimi mesi” e una sorta di “assicurazione” per “ricalibrarsi meglio” contro gli effetti del “rallentamento economico globale e l’incertezza delle politiche commerciali”. Nei verbali si evidenzia inoltre come due membri della Fed avrebbero preferito un taglio di mezzo punto invece che di un quarto di punto. Jerome Powell al simposio di Jackson Hole ha dichiarato che la Fed agirà in modo appropriato e con stimoli maggiori per l’economia americana, pur non dando indicazioni su tempi e modi. La sterlina inglese ha recuperato nei confronti dell’euro sulle speranze di un accordo sulla Brexit dopo le parole confortanti di Angela Merkel. La Cancelliera tedesca ha auspicato di trovare una soluzione entro il prossimo mese sul nodo backstop. Più scettico invece il presidente francese, Emmanuel Macro, secondo cui qualsiasi modifica all’accordo attuale non sarà molto significativa.

Outlook

I mercati continueranno a essere esposti al newsflow sui dazi. Gli Usa hanno risposto alla Cina annunciando nuove e più pesanti tariffe sul commercio, ma Trump ha lasciato uno spiraglio per la riapertura delle trattative, affermando “la Cina vuole fare un accordo, è una grande cosa!”. Questa settimana saranno pubblicati diversi dati macro, martedì il dato finale del Pil tedesco del secondo trimestre, mentre giovedì verrà annunciata la seconda lettura del Pil statunitense del secondo trimestre, insieme alla lettura per redditi e spese personali. Lo stesso giorno verranno pubblicati gli indicatori di fiducia delle imprese, dell’economia e dei consumatori per l’Eurozona e gli indicatori della fiducia dei consumatori per il Giappone. Venerdì gli indicatori dei consumatori del Regno Unito oltre ai dati sull’inflazione per Giappone, Eurozona e Stati Uniti.

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