Macro, scenario molto positivo sono negli Usa

A cura di Cassa Lombarda

Eurozona: occupazione record ma Cpi in moderazione e fiducie in calo, seppure ancora elevate Il supporto monetario alla crescita si è ridotto a luglio prevalentemente per la decelerazione dell’aggregato monetario M1. Il tasso di disoccupazione si è confermato per luglio ai minimi dal 12/08, a riprova della forza del ciclo e nonostante le paure di guerre commerciali e le incertezze politiche. Tuttavia ciò non basta a sostenere né i prezzi, la cui crescita è decelerata ad agosto, nè le fiducie di tutti gli operatori economici, che proseguono il trend calante del 2018. Gli indici di fiducia sono ancora a livelli superiori alle medie storiche ma, segnando i minimi dell’anno, confermano che il picco dell’accelerazione è alle spalle anche se la crescita economica è ancora consistente.

Usa: Pil rivisto al rialzo e con migliore mix a vantaggio del prolungamento del ciclo di crescita Il Pil del 2° trimestre è stato rivisto al rialzo addirittura con un miglioramento del mix. Il consumo, seppure ridotto, resta il principale motore della crescita con tassi ben superiori alle medie storiche. La revisione è più che compensata dai maggiori contributi delle altre componenti: investimenti (anch’essi in crescita superiore alle medie storiche nonostante il calo dell’immobiliare), variazione delle scorte (comunque in destocking che crea spazi per futuri incrementi), variazione del net export (che, meno negativo, rappresenta un successo per il presidente Donald Trump) e consumo-investimento pubblico. A questi dati si accompagna una crescita dei prezzi coerente con l’attuale condotta della Fed, che non dovrebbe cambiare. Gli altri dati settimanali per il nuovo trimestre hanno confermato una moderazione di attività e fiducie ma a livelli elevati, con crescite prezzi adeguati, mercato del lavoro forte e immobiliare sottotono.

Cina: profitti industriali e Pmi delineano una tenuta della crescita anche con i primi impatti delle guerre commerciali A luglio, il tasso di crescita dei profitti industriali si è ridotto ma solo di poco, con impatto marginale sul dato cumulato YTD e prevalentemente per l’impatto del settore della produzione di energia: ciò delinea una rassicurante tenuta della redditività del settore, nonostante la crescente preoccupazione degli impatti negativi della guerra commerciale, con i primi positivi impatti della focalizzazione della politica governativa rivolta ora al supporto della crescita.  Indicazioni simili sono arrivate dagli indici Pmi in crescita sequenziale, anche se ancora leggermente inferiori alle medie del secondo trimestre. Si evidenzia così solo una modesta decelerazione della crescita con gli indici che restano abbondantemente in area espansiva, contrariamente a timori prevalenti. Resta tuttavia evidente il rischio di un crescente impatto delle guerre commerciali, come mostra il calo del sottoindice dei Nuovi Ordini dall’Export.

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