Mercati emergenti ancora spaccati fra esigenze mediche ed economiche

A cura di Emil Wolter, Gestore del fondo Comgest Growth Emerging Markets di Comgest

Nel mese di luglio l’indice Msci Emerging Markets ha registrato una crescita dell’8,9% in dollari (+3,5% in euro), sostenuto dalla combinazione di stimoli fiscali e monetari senza precedenti. Inoltre, il deprezzamento del dollaro Usa sta avvantaggiando i mercati emergenti, insieme all’aumento dei prezzi delle materie prime, entrambi segnali del fatto che il mercato crede in una ripresa a forma di “V”. Tra i titoli in più forte crescita troviamo B3 in Brasile (+21,7% in dollari) e Moscow Exchange in Russia (+12,8% in dollari), che hanno beneficiato dei volumi di investimento che si sono mantenuti elevati, grazie principalmente al calo dei tassi d’interesse che ha portato gli investitori nazionali a passare dal reddito fisso alle azioni. Analogamente, China Life ha visto il suo portafoglio di investimenti assicurativi beneficiare della solidità del mercato cinese delle A share.

Guardando al futuro, il sottostante tiro alla fune tra le esigenze mediche e quelle economiche continua, con eventuali ulteriori lockdown che potrebbero inibire la ripresa della crescita economica.

L’economia messicana mostra pochi segnali di miglioramento. I risultati del secondo trimestre di Femsa sono stati più deboli del previsto, con un Ebitda in calo del 20% rispetto all’anno precedente e una perdita netta, non aiutata da maggiori spese non operative e dai costi di un settlement fiscale. IEnova, che opera nel campo dei gasdotti, ha risentito dell’avvio della procedura di arbitrato da parte di Shell in merito all’impianto di importazione di Gnl della società, che rappresenta l’11% dell’Ebitda di IEnova.

Tsmc è cresciuta del 36,9% in dollari. La società ha annunciato solidi risultati nel secondo trimestre del 2020 e ha aumentato la sua guidance per il fatturato per l’intero anno 2020 a oltre il 20%, nonostante il contesto di Covid- 19 e la perdita di Huawei come cliente a causa delle normative statunitensi. La notizia più significativa ha riguardato il maggiore concorrente di Tsmc, Intel, che ha annunciato un ulteriore ritardo di 12 mesi rispetto alla sua roadmap tecnologica, rendendo Tsmc il leader tecnologico indiscusso nella produzione di circuiti integrati logici. Avevamo modellato questo vantaggio, ma questo annuncio lo ha reso tangibile e chiaro. Guardando al futuro, sia che i clienti di Tsmc ottengano un vantaggio significativo su Intel nel mercato core delle Cpu, sia che Intel si rivolga a Tsmc per la produzione, consideriamo Tsmc il vincitore a lungo termine.

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