Mercati finanziari, il ritorno degli “animal spirits”

“Nelle ultime settimane abbiamo osservato diversi movimenti importanti sui mercati finanziari, difficili da spiegare con un’analisi semplice e lineare dei dati fondamentali. Le ragioni sono piuttosto da ricercare nei fattori meno quantificabili (‘soft factor’), come le speranze e l’emotività degli investitori, nonché la tendenza a seguire la massa, vale a dire quello che i premi Nobel Akerlof e Shiller hanno definito ‘animal spirits‘”. E’ quanto nota Stefano Rondorf, Senior Investment Strategist, Global Economics & Strategy di Allianz Global Investors.

Questa situazione, osservabile da inizio settembre, si deve a un insieme di elementi, come l’allentamento delle tensioni politiche, il pessimismo relativo degli investitori, posizionati in modo difensivo, e le valutazioni interessanti delle asset class cicliche e più rischiose. Dopo il passo indietro (almeno per il momento) sull’aumento dei dazi nel quadro del conflitto commerciale sino-americano e l’iniziale stabilizzazione degli indicatori anticipatori e degli aggregati monetari (vedi il grafico), i rendimenti delle obbligazioni governative hanno evidenziato un incremento. E sui mercati azionari i settori ciclici come l’automotive e le commodity hanno recuperato terreno dopo la lunga fase ribassista.

“Tuttavia, nonostante il ritorno degli ‘animal spirits’ sui mercati finanziari, perché la tendenza al rialzo sia sostenibile nel lungo periodo occorrerà maggiore ottimismo anche da parte del management delle imprese. Negli ultimi trimestri, l’attività di investimento, la costituzione di scorte e il pricing power hanno risentito dell’incertezza sul fronte politico. Tali sviluppi, insieme all’aumento del costo del lavoro, hanno pesato sull’andamento degli utili: stando ai dati del terzo trimestre sinora pubblicati, il tasso di crescita annuo dei profitti è attualmente negativo sia negli Stati Uniti che in Europa”, sottolinea Rondorf.

La settimana prossima

“La prossima settimana monitoreremo attentamente il sentiment per vedere se l’ottimismo dei mercati finanziari si trasferirà al mondo aziendale”, spiega l’esperto di Allianz GI. “Ci concentreremo quindi sulle stime flash dei Pmi di novembre di Giappone, Europa, Germania, Francia e Stati Uniti, in uscita venerdì. Inoltre saranno resi noti i dati sulle nuove immatricolazioni di auto nell’area euro. Si attende altresì la pubblicazione del verbale dell’ultima riunione della Federal Reserve (cui è seguita una diminuzione delle attese circa i tagli dei tassi). Saranno disponibili anche i dati sulle nuove abitazioni negli Usa (permessi di costruzione). Di norma il settore residenziale reagisce rapidamente alle riduzioni dei tassi da parte della Fed”.

Sfruttare le opportunità

“È risaputo che i corsi azionari tendono a salire sulla scia dell’ottimismo e quindi prima di un effettivo miglioramento nei fondamentali”, prosegue Rondorf. “Il presentimento degli investitori azionari circa un imminente incremento della crescita si è spesso rivelato corretto. Poiché probabilmente la fine dell’anno sarà caratterizzata da effetti stagionali favorevoli e considerando che il posizionamento degli investitori oggi è relativamente prudente in termini di rischio, potrebbe avere senso cogliere delle opportunità a livello tattico sui mercati azionari. Anche il contesto tecnico sembra promettente, con diversi indici che hanno raggiunto i massimi storici. Tuttavia sarà sempre più difficile per banche centrali e governi sostenere la crescita, dato che il ciclo è quasi maturo. Infine, al momento non è ancora dato sapere se il temporaneo sollievo in alcune aree del conflitto commerciale sarà sufficiente ad aumentare la propensione all’investimento delle imprese”.

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