Mercati, la direzione più facile è quella del rialzo

“Il trend rialzista dei mercati è proseguito anche all’inizio della scorsa settimana, nonostante l’S&P 500 avesse già registrato un incremento di ben il 3,8% la settimana precedente, tornando su livelli pressoché analoghi ai massimi di inizio settembre. I nostri colleghi statunitensi non mancano di sottolineare l’iniziale ottimismo degli investitori si fondava principalmente su tre speranze: di adozione di un nuovo pacchetto fiscale da parte del Congresso, di sviluppo di un vaccino basato su anticorpi contro il coronavirus nel prossimo futuro e di un aumento del vantaggio di Joe Biden rispetto al Presidente Usa Donald Trump nei sondaggi, che potrebbe indicare un esito più netto delle elezioni. In questo caso, dopo le consultazioni potremmo non dover affrontare una fase di prolungata incertezza. Ma sono state proprio le speranze poi deluse in merito al pacchetto fiscale e le crescenti preoccupazioni per l’aumento del numero di contagi ad aver impattato negativamente sul sentiment e sull’andamento dei mercati nel corso della settimana”. E’ l’analisi di Hans-Jörg Naumer, Director Global Capital Markets & Thematic Research di Allianz GI. Di seguito la sua visione sulle prospettive a breve termine dei mercati.

La settimana prossima sui mercati

La prossima settimana saranno pubblicati numerosi dati politici ed economici in grado di influenzare i mercati. Negli Stati Uniti inizierà la stagione di pubblicazione dei risultati di bilancio per il terzo trimestre e le prime a rendere noti i dati saranno le grandi banche. Nel complesso, le attese di utili sono tuttora influenzate dall’impatto della pandemia di coronavirus. Gli analisti stimano una flessione degli utili del 20,5% anno su anno nel terzo trimestre. Tuttavia, le previsioni di utili scontano già una ripresa. Dopo il crollo di marzo, il rapporto tra revisioni in positivo e in negativo è nettamente migliorato, in particolare negli Usa. Il rapporto è superiore a 1 in tutti i Paesi eccetto il Giappone, e questo indica che le revisioni al rialzo hanno superato quelle al ribasso (cfr. Grafico della settimana).

Quanto ai dati, lunedì riceveremo aggiornamenti su mercato residenziale e produzione industriale Usa, nonché sul Pil cinese. Verso metà settimana ci sarà una pausa prima della pubblicazione (giovedì) dell’indice Gfk sulla fiducia dei consumatori tedeschi e delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti. Inoltre, venerdì verranno resi noti diversi importanti indicatori del sentiment. Sono attesi il Pmi di Markit per gli Usa e i Pmi di Area euro e singoli Stati membri oltre all’indice della fiducia delle imprese del Belgio. Gli indicatori anticipatori del sentiment, in particolare, potrebbero fornire indicazioni circa le eventuali ripercussioni dell’aumento dei contagi e delle misure di lockdown parziale sul sentiment dei mercati. Nel complesso, i dati potrebbero rivelarsi leggermente meno solidi dopo il rimbalzo dai minimi di marzo. Sarà interessante vedere se la Cina riuscirà ad andare controcorrente. Nel complesso, il Paese sembra aver rapidamente assorbito l’impatto economico della pandemia.

Anche il calendario politico si conferma fitto. Il Presidente Usa Donald Trump intende tenere comizi elettorali ogni giorno. Ci si chiede se cercherà di spostare l’attenzione dell’elettorato su nuovi temi. Al contempo, il contesto tecnico appare calmo e non si registrano pressioni alla vendita nell’immediato. Gli indici di forza relativa sono in un intervallo neutrale. Le banche centrali continuano a espandere i bilanci e a fornire abbondante liquidità, e gli indicatori di stress nel sistema finanziario mostrano un quadro rassicurante. Ciò vale per l’Indicatore composito di stress sistemico (Ciss) della Banca Centrale Europea, per l’indicatore di stress comparabile della Fed di Saint Louis e per svariati spread settoriali dei Cds.

In generale, per i mercati la direzione più facile sembra quella orientata al rialzo. In ogni caso, nel contesto attuale non possiamo escludere eventuali soprese.

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