Metalli industriali ancora gravati in Borsa dai dazi

A cura di Wings Partners Sim

Oggi, 6 luglio, dovrebbero scattare i primi dazi americani contro la Cina per un controvalore in esportazioni pari a 34 mld di dollari, a cui a breve dovrebbero aggiungersi altri 16 mld. La Cina si è detta pronta a reagire immediatamente all’azione americana ed il rischio concreto è che si assista ad una possibile escalation di dazi e controdazi (Trump ha già fatto sapere che una reazione da parte di Pechino verrebbe punita immeditamente con ulteriori azioni sul fronte commerciale) con esiti difficilmente pronosticabili per l’economia globale.

Un’incertezza che si riflette inevitabilmente sui mercati, malgrado i dati Macro si siano rivelati decisamente miglior i delle attese, con un recupero superiore alle attese nell’indice Caixin cinese dedicato al settore servizi e ai factory orders americani che fanno segnare a maggio un progresso dello 0,4% su base mensile contro un declino atteso nell’ordine dello 0,1%. Il barometro delle borse asiatiche continua infatti a segnare tempesta, con diffusi ribassi ancora oggi sulla maggioranza dei l istini ed una ulteriore flessione di Shanghai che archivia questa mattina un ribasso complessivo pari al 12% nelle ultime quattro settimane portandosi ai minimi da due anni a questa parte.

Nell’ambito valutario, lo Yuan torna a perdere terreno dopo aver recuperato una buona parte delle recenti perdite nei due giorni passati in forza dell’intervento verbale della PBoC (che ha ribadito come la svalutazione non faccia parte, almeno per ora, della strategia di rappresaglia nei confronti degli States) e di un fixing ufficial e applicato questa mattina chè è stato il più robusto da ottobre.

Malgrado le positive proiezioni di Goldman Sachs, che vede un impatto limitato sulle materie prime dall’attuale guerra ta riffaria sino-americana ed una buona opportunità di acquisto dopo il robusto calo mensile del Bloomberg Commodity Index (il più marcato dalla pri ma metà del 2016) ancora una giornata pesante sul comparto dei non fe rrosi ieri, impegnato nella diffcoltosa dichiarazione opzioni di luglio, con diffuse prese di beneficio.

Indubbiamente i fondi di investimento speculativi hanno avuto qualche peso in questa recente accelerazione ribassista del comparto, sfruttando le rotture tecniche importanti e la difficoltà dei traders su opzioni (che sono dovuti andare a coprire frettolosamente posizioni s u put scoperte dopo l’inattesa forte discesa dei prezzi delle ultime gi ornate che hanno messo drammaticamente in gioco strikes quasi impensabili fino ad una settimana fa) ma la vera questione è se questi siano prezzi da saldo oppure una fase ancora intermedia in un trend discendente.

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