MilanoTrading Summit di Swissquote: ecco le sfide per il regolatore nel prossimo futuro

A tre mesi dall’annuncio delle restrizioni imposte dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) e che andranno applicate alla leva finanziaria nell’ambito del trading online e a nove mesi dall’ultima data utile entro la quale le banche dovranno dare esecuzione alla nuova direttiva europea sui pagamenti PSD2, Swissquote LTD, società controllata da Swissquote Bank, gruppo bancario svizzero leader nel trading online e quotato alla Borsa di Zurigo, con la prima edizione di Milano Trading Summit – The future of the marketsha chiamato a raccolta venti speaker internazionali provenienti da settori contigui a quello del  trading online (Legal, FinTech, Cryptovalute, Educazione finanziaria) per tracciare gli scenari del prossimo futuro.
 
Nel corso del panel d’apertura, focalizzato sul momento di passaggio che Mifid II ed ESMA rappresentano per le modalità di fare trading da parte dell’investitore privato, sono emerse perplessità sull’effettiva capacità dimostrate dalla regolamentazione di incidere sul mercato, se non in maniera marginale. Secondo i relatori Federico Cirulli(amministratore delegato di Swissquote Ltd), Stefano Carcascio(Member of Conflict of interests Oversight Committee, European Money Market Institute), Vincenzo La Malfa(partner Finance&Project, studio legale DLA Piper), Marco Liera(fondatore e amministratore delegato Youinvest) la difficoltà a individuare e sanzionare gli illeciti finanziari ha spostato l’asse di intervento sulla fase ex-ante caricando gli intermediari di tutta una serie di adempimenti che , se colpiscono anche chi offre le maggiori garanzie riguardante la best execution, certamente non impediscono a chi si sottrae dalla giurisdizione di continuare ad offrire prodotti molto più pericolosi per l’investitore retail. L’intero impianto normativo, originato a seguito della grande crisi finanziaria del 2008 per sanare le asimmetrie profonde allora esistenti tra operatori e investitori finali, dovrebbe però tenere conto anche dei progressi tecnologici intercorsi nel frattempo e della facilità di scaricare applicazioni o siti che indirizzano il consumatore verso operatori che non sono neppure sottoposti alla vigilanza delle autorità in quanto risiedenti nei cosiddetti Paesi off-shore. “Se da un lato il regolatore è impegnato a disciplinare il settore in una direzione che vorrebbe andare ad elevare il livello di protezione dell’investitore” ha sottolineato  Federico Cirulli(amministratore delegato di Swissquote Ltd) “dall’altro certamente non vediamo la stessa proattività nell’evitare che lo stesso investitore possa scegliere – sollecitato attraverso banner pubblicati su siti europei – di ottenere gli stessi prodotti finanziari in una giurisdizione che non prevede né best execution né regola alcuna. In tal modo si incide solo sull’operatività con l’intermediario già sottoposto a regole e controlli ma non si fa nulla per bloccare le situazioni oggettivamente più pericolose per il consumatore”. 
 
Una “democratizzazione” della finanza non può che passare attraverso il connubio inevitabile con la tecnologia, secondo i relatori del secondo panel: Fabrizio Villani(cofondatore di Fintastico) Giulio Coraggio (head of technology& partner, studio legale DLA Piper), Riccardo Donati (fondatore di Redexe), Alessandro Maria Lerro(presidente Comitato scientifico Assofintech e Associazione Italiana Equity Crowdfunding) su “FinTech e Robotica, il futuro dei prossimi cinque anni”. A giocare un ruolo centrale nella definizione delle strategie dei player è la user experience(o esperienza dell’utilizzatore) che sta diventando determinante nell’orientare il modello di business delle banche e delle sgr. Riccardo Donati, fondatore di Redexe, ha creato il primo comitato di investimento automatizzato finalizzato a ottimizzare il portafoglio delle società di asset management e la gestione del rischio. “Il robomanagement” spiega Donati “non è un trading system ma un sistema critico di intelligenza artificiale finalizzato alla definizione di un accordo tra le parti virtuali che compongono il comitato di gestione. Non fa una media delle opinioni espresse ma polarizza le decisioni orientandole su quelle che per motivi oggettivi ritiene costituire le idee migliori all’interno del comitato”. 
Se il presente prevede già che sia l’intelligenza artificiale a prendere importanti decisioni di investimento, chi è legalmente responsabile di una scelta che dovesse rivelarsi manifestatamente sbagliata? “L’attuale normativa europea” spiega l’avvocato Giulio Coraggio(Head of technology& partner, studio legale DLA Piper) “prevede che la responsabilità sia del produttore del robot. Tuttavia, se l’inventore non ha più il controllo sulle decisioni della macchina, questa conclusione non regge più, tant’è che dallo scorso anno la Commissione europea è al lavoro su di un paper mirato a disciplinare la responsabilità giuridica del robot”.
In questo solco si inserisce anche l’applicazione della direttiva PSD2 che, entrata in vigore lo scorso gennaio, ha concesso alle banche un tempo supplementare di circa dieci mesi per mettersi in regola. Da marzo del prossimo anno, tuttavia, tutti gli istituti saranno tenuti a comunicare i dati dei propri clienti (portabilità dei dati) a parti terze (sviluppatori di sistemi di pagamento digitali, ad esempio) su richiesta del cliente.  Per Fabrizio Villani(cofondatore di Fintastico) “Oggi consumatori e imprese sono già abituati ad ottenere servizi digitali più efficienti e a costo inferiore rispetto a quelli offerti dagli operatori tradizionali. Se compri i libri su Amazon, ti aspetti di trovare un Amazon per i servizi dei pagamenti o bancari. Non occorre un libretto di istruzione per usare i social network, serve la user experience. Sbaglio, imparo, ma ciò che mi interessa lo ottengo in breve tempo e a basso costo. La direttiva PSD2 dà la possibilità di incrementare l’interoperatività tra operatori tradizionali e le Fintech, con i primi sempre più chiamati ad offrire controlli di back-end (antiriciclaggio, ad esempio) e le seconde a fare front-end sui pagamenti, sgravando le strutture bancarie da costi che sempre di più stanno diventando insostenibili per loro.”
 
Come si sviluppa un’educazione finanziaria tale che possa permettere di prendere decisioni di investimento assennate? E’ stato il quesito che ha dato il via ad uno dei dibattiti più vivaci del Milano Trading Summit conClaudia Segre(presidente Global Thinking Foundation), Riccardo Puglisi(economista, Università di Pavia), Enrico GarzottoDavide Francesco Sada(fondatori di Moneysurfers). Partendo dalle nozioni di economia comportamentale i cui studi hanno permesso lo scorso anno a Richard Thaler di vincere il Premio Nobel per l’Economia, l’economista Riccardo Puglisi, economista dell’ Università di Pavia, ha ricordato come la maggiorparte delle persone prende le proprie decisioni (anche economiche) partendo da alcuni pregiudizi (bias cognitivi) di base e, anche se i traders sono mediamente più abili nel non farsi dominare da questi bias, per lo più vi ricadono anch’essi. Come correggerli? Se per Thaler e per l’economista de lavoce.info la ricetta della “spinta gentile” è un valido rimedio, così non è per Enrico GarzottoDavide Francesco Sada, fondatori di Moneysurfers e sostenitori della meditazione come strumento base per aumentare la chiarezza mentale “Warren Buffet, il trader più profittevole della storia, ha dichiarato che la meditazione è la prima ricetta per il successo. L’ homo economicusè un’utopia c’è qualcosa di più potente della razionalità che è l’anima, che governa la razionalità. L’obiettivo principale non è domare, ma controllare i mezzi che si hanno a propria disposizione. Non esiste il controllo del rischio se prima non c’è anche un controllo psicologico ed emotivo su ciò che facciamo. Possiamo avere dei processi da seguire ma non è detto per il fatto di avere delle regole poi le seguiamo.”
Per Claudia Segre, Presidente di Global Thinking Foundation “Venendo da una tradizione familiare di trader e agenti di cambio il tipo di bias trasmesso è di un grande rispetto per il mercato, che è un mare con onde molto alte che noi non siamo in grado di manovrare. Possiamo limitarci a surfare ma non a deviarne la direzionalità. Le iniziative sulla cittadinanza attiva devono garantire la libera scelta, per salvaguardare il budget economico delle famiglie. La Global Thinking Foundation è promotrice di corsi di formazione gratuiti e digitali come quello relativo al portale FamilyMI e all’iniziativa Donne al Quadrato realizzato in collaborazione con Assiom Forex. E’ un mondo in grandissimo cambiamento, il digitale sta trasformando le modalità di pagamento e rappresenta una delle sfide che il nostro governo è chiamato a cogliere insieme a quella della alfabetizzazione finanziaria diffusa: la spinta gentile è quella da cui non può esimersi alcun Paese.”
 
Per concludere, l’ultimo panel ha voluto dare uno spaccato su quello che sta succedendo al momento all’interno del rutilante mondo delle cryptovalute e delle nuove possibilità offerte dalla blockchain. Tra i relatori con Lars Schlichting(amministratore delegato Poseidon), Simona Macellari(director Blockchainlab.world) e Giampietro Cutrino(amministratore delegato Sgame Pro) anche Natale Ferrara, fondatore di Eidoo, “La valutazione delle cryptovalute non poteva crescere all’infinito perché si tratta di un mercato nuovo, non regolamentato. Il regolatore si sta accostando ora e questo è uno dei motivi per cui assistiamo ad una correzione del mercato abbastanza importante e che non si esaurirà a breve, ma se si crede nella tecnologia bisogna rimanere fermi. “Secondo gli speakers del quarto panel  il mercato si sta lentamente aprendo alla cultura della blockchain, che è una tecnologia in grado di coinvolgere non solo il settore valutario ma anche quello bancario, finanziario e medico. Per Lars Schlichting“Quando ragioniamo su che cosa è una crypto o quale regolamentazione chiedere, dobbiamo pensare che c’è una lacuna normativa. In Svizzera è stata attuata una normativa per rendere le blockchain compatibili perché si è compreso l’ importanza di avere una base legale stabile” Il token è una security o una utility? La risposta che sceglierà di dare il regolatore non è di poco conto in quanto determinerà nel primo caso il fatto di poter essere quotata su una Borsa e di dover chiedere un prospetto informativo per le ICO, mentre nel secondo caso si tratterebbe di un semplice voucher per acquistare servizi futuri, rendendo però lo strumento meno attrattivo (in questo caso non parleremmo più di investitore ma di utilizzatore). Per gli innovatori del quarto panel, sta per arrivare la rivoluzione digitale, decentrata e disruptive che rappresenta un nuovo modo di pensare e di vivere i comportamenti. 
E’ quello che fa la blockchain che permette di disintermediare e venire remunerati per quello che si fa, ad esempio per i dati che adesso si mettono a disposizione gratuitamente sui social network.
 
Per Giampietro Cutrino(amministratore delegato Sgame Pro) questa ipotesi diventerà presto una realtà scaricabile da centinaia di milioni di appassionati di gaming che, a partire dal prossimo agosto, potranno effettuare il download di Sgame.  Agganciato ad una piattaforma blockchain,  Sgame permette di diventare aggregatore dei giochi online di alcuni dei più grandi publisher del mondo consentendo ai giocatori che accumulano punti di venire premiati in token che possono poi venire utilizzati su piattaforme di servizi terzi come Netflix, Spotify o Amazon.
Il gaming non coinvolge solo bambini, l’età media globale è di 35 anni, il  tempo medio speso giocando è di un’ ora e mezza al giorno. Nel 2017 l’industria di settore ha generato oltre 107 miliardi di dollari di ricavi con una crescita annuale del 7%.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: