Nasce AssoInvestors per la tutela del risparmiatore e la diffusione della cultura finanziaria

Nasce AssoInvestors, Associazione che si propone di tutelare il piccolo risparmiatore e, al contempo, diffondere la cultura finanziaria, principale strumento per una gestione attenta e consapevole dei propri investimenti. AssoInvestors – guidata dal presidente, avvocato Fausto Bongiorni e dal vicepresidente Paolo Brambilla – raccoglie l’esperienza di Assorisparmio – Associazione Italiana Risparmiatori, la prima Associazione per la tutela dei risparmiatori nata in Italia, si propone come obiettivi:
–         fornire la vigilanza e la protezione, in ogni sede e istanza, anche giuridica ed amministrativa, degli interessi economici e giuridici di risparmiatori, nell’interesse dei singoli e della categoria;
–         promuovere e attuare una politica di formazione, educazione e informazione del risparmiatore e investitore;
–         ideare e sviluppare iniziative istituzionali in tema di tutela del risparmio e del credito;
–         promuovere azioni giudiziarie per la  tutela degli interessi collettivi diffusi connessi al credito e al risparmio.
AssoInvestors è membro del WFI – World Federation of Investors, la principale organizzazione che tutela, a livello mondiale, i risparmiatori e piccoli investitori e che è la confederazione mondiale delle associazioni di tutela degli investitori privati. “Siamo orgogliosi di dare vita ad AssoInvestors – dichiara il presidente Fausto Bongiorni – un importante progetto che, raccogliendo l’eredità e l’esperienza ventennale di Assorisparmio, punta a consolidarsi come riferimento per i risparmiatori e investitori non istituzionali, e come interlocutore in grado di promuovere il valore della cultura finanziaria, pilastro fondante alla base di ogni scelta di investimento.”
In occasione della presentazione di AssoInvestors e a latere dell’assemblea generale annuale di WFI, la prima ha organizzato il Convegno “Strumenti finanziari a sostegno dell’impresa e tutela degli investitori”, tenutosi oggi a Milano, per sottolineare e ribadire l’importanza della cultura ed educazione finanziaria e per esplorare le opportunità di investimento in strumenti a sostegno delle PMI in un epoca di ristrettezza della concessione del credito bancario e di necessità di concorrere allo sviluppo del Paese.
La crisi del 2008 e le modifiche regolamentari che hanno coinvolto gli intermediari finanziari e gli investitori in genere hanno, infatti, segnato profondi cambiamenti nel modo di fare impresa e di raccolta delle risorse finanziarie necessarie alla crescita:
le imprese italiane, PMI in particolare, hanno privilegiato il ricorso al credito bancario rispetto a forme alternative di raccolta delle risorse finanziarie. In molti casi, l’assottigliamento dei margini, dovuti all’aumento dei costi delle materie prime e a una scarsa propensione all’innovazione, hanno reso il debito verso gli istituti di credito insostenibile, mentre le banche sembrano sempre meno propense a concedere credito.
Con la produzione normativa degli ultimi anni, il legislatore è intervenuto innovando la disciplina della crisi di impresa con Istituti volti a salvaguardare più la continuità di impresa che i creditori nell’interesse dell’intera economia.
Anche grazie alla produzione normativa europea, sono state infine disciplinate forma di raccolta delle risorse finanziarie alternative al ricorso al credito bancario.
Resta inteso che le forme alternative di raccolta delle risorse finanziarie, affinché si riflettano in una reale crescita delle imprese e di conseguenza siano causa della ricchezza prodotta, richiedono, da un lato, una rinnovata fiducia sull’operato delle imprese e sulla capacità delle stesse di creare valore, e dall’altro una cultura all’investimento “matura” e adeguati sistemi di governance che garantiscano gli investitori.
In un momento storico di profondi cambiamenti del modo di fare impresa, si rende necessario un confronto con i diversi operatori del mondo finanziario che possano testimoniare la propria esperienza anche attraverso contributi che possano permettere di cogliere al meglio le opportunità offerte dal mercato dei capitali, considerati gli accorgimenti necessari a tutelare gli investitori, specie non istituzionali.

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