Negiar (Comgest): “È tutto un déjà vu”

Gli ultimi 18 mesi sono stati un unico déjà vu. Permane l’incertezza politica; seguitano i tweet sui dazi del presidente Trump al rifiuto di Pechino a piegarsi a compromessi al meeting del G20, la leadership politica britannica (o la sua assenza) non è in grado di appellarsi nuovamente al “keep calm and carry on”, mentre l’Unione Europea continua a tenere lezioni all’Italia sulle basi del budgeting. Le rotative restano calde con la Federal Reserve, la Banca Centrale Europea e la Banca del Giappone ancora una volta intenzionate a chiarire che finanzieranno il mercato se e non quando i fondamentali dell’economia si deterioreranno. L’attenuamento dell’incertezza ha implicato il perdurare della volatilità di mercato tanto che, negli ultimi 18 mesi, l’indice MSCI AC World non è andato da nessuna parte, macinando appena il +3,5% in dollari”.  Ad affermarlo è Laure Negiar, gestore del fondo Comgest Growth World di Comgest, che di seguito illustra nel dettaglio la propria view e il proprio outlook.

A differenza del 2017 (crescita globale sincronizzata, revisioni al rialzo degli utili, valutazioni elevate e bassa volatilità), il primo semestre 2019 è un’annacquata continuazione del 2018 (maggiore volatilità, compreso il vuoto d’aria degli scorsi dicembre e gennaio e le continue revisioni al ribasso degli utili societari a livello globale) con una differenza – la qualità è tornata oggi a essere molto costosa, come lo era nel 2017.

Le aspettative sugli utili sono calate e sembra che gli investitori stiano dando al mercato un via libera. Sei mesi fa erano disposti a pagare un multiplo prezzo-utili pari a 13 per una crescita degli utili pari al 7,4% nel corso dei prossimi dodici mesi (vale a dire un rapporto prezzo-utili con il tasso di crescita degli utili pari a 1,8). A fine maggio ci si trovava a pagare un multiplo P/E pari a 15 per una crescita di appena il 6,7% (ovvero un rapporto PEG di 2,2).

Ping An, il maggiore assicuratore privato cinese, ha registrato un eccellente utile operativo trimestrale al netto delle imposte, pari al 21%, trainato da tutte le linee di business. L’incremento degli agenti, uno dei principali indicatori di crescita delle nuove attività, in fase di stallo nei periodi precedenti, sembra destinato ad aumentare ancora.

Hikari Tsushin, una delle principali attività di corporate servicing in Giappone, ha annunciato l’incedere di una forte crescita dei ricavi per il quarto trimestre consecutivo, raggiungendo un +13% anno su anno per le vendite con utili operativi in crescita del 26% – entrambi i dati hanno battuto la guidance.

Heineken ha rafforzato nuovamente la consistente crescita trimestrale dei volumi, rilevando una crescita totale stabile del 4,3%. Il brand cardine ha visto crescere i volumi (15% del totale) a un rispettabilissimo +8,3%.

Seven & I, leader giapponese nel business dei minimarket, ha registrato risultati trimestrali deboli e ha mostrato una maggiore cautela nelle previsioni, con un rallentamento nell’apertura di nuovi punti vendita, maggiori costi di ristrutturazione del portafoglio nel settore dei supermercati e una maggiore pressione sui costi dei salari.

Samsonite, il principale player mondiale nel settore della valigeria, è sotto pressione dalla metà del 2018 a causa di una confluenza di fattori: il short-selling di cui è stato bersaglio (sulla base di un report che a nostro avviso era fuorviante), le continue preoccupazioni legate alle ripercussioni delle schermaglie tra Usa e Cina sul piano commerciale, una flessione dei consumi in Asia e, più recentemente, la minaccia di nuovi ingressi nel mercato con la conseguente erosione del potere di determinare i prezzi.

Shin-Etsu, leader nella fornitura di PVC e di wafer da 300 mm, ha registrato risultati poco brillanti nell’ultimo trimestre, con un netto rallentamento dopo un’infilata di solidi trimestri, in cui le vendite sono cresciute del 2% (+14% nei primi 9 mesi dell’anno). La valutazione rimane poco impegnativa e l’opportunità a più lungo termine, in particolare per i wafer, è evidente.

Tra le opportunità in prospettiva Roche, leader nella terapia oncologica, si trova in una promettente fase della sperimentazione, situazione che dovrebbe compensare le scadenze dei brevetti; mentre Shin-Etsu, come detto, dovrebbe beneficiare di uno stabile settore dell’edilizia (soprattutto negli Stati Uniti) e di un continuo restringimento dell’offerta globale di wafer.

Invece Hoya, leader in substrati di vetro, fotocellule e lenti per occhiali, dovrebbe ampliare la propria quota di mercato.

Infine, Aia – importante compagnia di assicurazioni del ramo vita in Asia – pur generando forti flussi di cassa sulle attività esistenti, dovrebbe continuare a crescere in modo significativo nei nuovi mercati.

Sembra che dall’inizio del 2018 il mercato abbia mancato di orientamento, proseguendo il suo consolidamento laterale fino al 2019 con una crescita inferiore e quindi valutazioni relativamente costose in quella che forse è la nuova normalità.

Questa nuova normalità, vale a dire rendimenti dei mercati sviluppati strutturalmente al ribasso (dal 1980), sta dando luogo a valutazioni medie più elevate per i titoli del settore dei beni di consumo che presentano un andamento comparabile all’obbligazionario, per i titoli che presentano una consistente e solida crescita degli utili e, naturalmente, per le società di primo piano nel settore tech che non distribuiscono dividendi, sono in perdita e promettono ingenti rendimenti futuri.

Il pericoloso effetto leva rimane sempre presente, con il rapporto debito delle imprese statunitensi/PIL al suo massimo a 40 anni. Il tasso di risparmio dei consumatori statunitensi non è mai stato più basso e non si è mai stati così vicini alla piena occupazione, il che continua a suscitare la perenne questione dell’inflessione dell’inflazione. La Cina insiste nel fare buon viso a cattivo gioco essendo ancora alle prese con un determinato Trump, mentre l’Europa e il Giappone sperano che i due titani non alzino un eccessivo polverone.

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