Nel 2016 rischio tempesta perfetta

“Come è accaduto per il 2015, anche nel 2016 gli aggettivi più appropriati per il mercato dei capitali saranno turbolento e volatile”, sostiene Guido Barthels, membro del Team di Gestione di Portafoglio di ETHENEA. “I mercati azionari saranno caratterizzati dall’alta volatilità, mentre i mercati obbligazionari europei, e soprattutto quello dei Bund, manterranno rendimenti poco allettanti e solo il mercato obbligazionario USA offrirà ancora un leggero potenziale, se la crescita americana proseguirà, come sembra probabile”.
Nel 2015, i mercati dei capitali hanno dovuto assorbire un numero di shock incredibile, dall’abbandono del tasso di cambio minimo tra franco svizzero ed euro agli attacchi terroristici di Daesh, alias IS, fino al rialzo dei tassi Usa, con livelli di volatilità mai visti prima. Prendiamo l’indice di Borsa tedesco: il Dax è passato da un +31% iniziale al -20% di fine estate, poi un rally autunnale del +22% e una correzione del -12% a fine anno. Mentre il livello delle oscillazioni giornaliere è addirittura raddoppiato, con un intervallo di negoziazione quotidiano medio di quasi 200 punti, contro i 100 registrati tra il 2000 e il 2014.
Lo stesso discorso vale per il reddito fisso, per le valute – gli intervalli di oscillazione annuali delle divise internazionali rispetto all’euro sono compresi fra +11% e -27% – e naturalmente per il petrolio, caduto da oltre 100 dollari a meno di 40. Cifra peraltro non così bassa come potrebbe sembrare, visto che sul lungo termine sembra prevalere un intervallo di prezzo compreso fra 15 e 40 dollari, con l’eccezione della crisi petrolifera degli anni ‘70.
Le premesse per il 2016 ci dicono quindi che la struttura del mercato continua a svilupparsi in direzione di una minore (anziché maggiore) sicurezza, a fronte di marcate distorsioni di mercato. Con alcuni marcati punti di domanda, perché in un contesto così fragile, la situazione potrebbe anche precipitare: un rafforzamento della regolamentazione, una diminuzione degli operatori di mercato, una propensione al rischio via via più debole nonché rendimenti più bassi e quotazioni azionarie elevate potrebbero essere i segnali premonitori di una tempesta perfetta.

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