Nfp positivi: tassi su entro fine anno?

A cura di Matteo Paganini, Chief Analyst, FXCM Italia
Le pubblicazioni sul mercato del lavoro hanno fatto segnare 255.000 nuovi posti di lavoro durante il mese di luglio, con un tasso di disoccupazione al 4.9%, livello prossimo alla piena occupazione. Un dato sostanzialmente buono che ha prodotto salite di borse e di dollaro americano. La domanda che dunque sorge spontanea riguarda i tassi di interesse americani e la possibilità che vengano rialzati o meno durante il mese di settembre.
A nostro parere, se avverrà un rialzo di tassi, esso potrebbe verificarsi sul finire dell’anno. I dati relativi ad altre sfere economiche non sono così lusinghieri e l’ultima rilevazione relativa al Pil (1.2% su base annua) ha smorzato molte aspettative. A parte queste riflessioni, che lasciano il tempo che trovano fino a quando non si saranno create delle aspettative circa il ritmo relativo ai rialzi (e non tanto il prossimo rialzo), occorre prendere atto che le idee circa il dollarocentrismo del mercato si sono rivelate valide in quanto il mercato e i flussi di capitale si sono comportati da manuale.
Dollari acquistati contro tutte le major così come contro l’oro, e borse alla ricerca dei massimi, con effetti duplici su USD/JPY di acquisto di dollari e vendite di yen. Un quadro perfetto che conferma la capacità del dollaro di muoversi all’unisono di fronte a comunicazioni importanti di politica monetaria o sui dati macro più importanti, correlazioni tra borse e yen valide (quando i movimenti dovuti a fasi di risk on o risk off sono chiari ed importanti, come oggi) e oro pronto a fare da bene rifugio qualora le cose dovessero andare male.

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