Non facciamoci distrarre dai movimenti schizofrenici di breve termine

A cura di Corrado Caironi, strategist Ricerca & Finanza
Quattro i principali movers che hanno guidato i listini azionari in una settimana alterna: l’indice dei prezzi core in agosto del Giappone segna -0,1%; un possibile taglio alle stime di crescita in Germania da parte del FMI anticipate dalla stampa tedesca; +3,9% la crescita del GDP nel secondo trimestre in Usa; +14,4% a/a gli ordinativi dell’industria in Italia a luglio.
Abenomics con il fiato corto. In Giappone, processo alla Abenomics dopo dati deludenti sul fronte economico e un presagio di ritorno della deflazione: negativi sia il dato di GDP del secondo trimestre (-0,3%) che di inflazione ‘core’ mensile (-0,1% – core: esclude energia e alimentari). In Asia Standard and Poor’s ha recentemente tagliato il rating di credito al Giappone riducendolo a A+ mentre ha aumentato quello della Corea a AA-. Gli investitori credono comunque che la spinta fiscale e monetaria giapponese possa sostenere ancora l’ipotesi di un rilancio interno.
VW piega la Germania. Il caso Volkswagen mette in ginocchio la credibilità di un paese che si è sempre sentito guida alla compagine Euro. Dal caso ‘dieselgate’ ne è invece uscita una Germania piena di scuse, complice delle bugie dei manager, dubbiosa su chi sapeva e chi non sapeva e soprattutto incapace di dare spiegazioni. Il settore dell’automotive ha chiaramente influenzato le borse in particolare in Germania e nell’area Euro e lascia tuttora dubbi sul futuro passo di crescita del paese centrale.
La retromarcia della Yellen sui tassi. La presidente Janet Yellen ritorna sul tema dei Fed Funds indicando con chiarezza un rialzo entro fine anno, a pochi giorni dalla conferenza stampa dove aveva lasciato aperto dubbi sulla politica monetaria dei prossimi mesi. Con la stima rivista a +3,9%, quale crescita del secondo trimestre, il GDP Usa passa ad un aumento 2,7% nel dato a/a. Anche in Italia si susseguono dati positivi in questo caso sugli ordini: un indicatore che riconfermerebbe l’uscita dalla recessione e una ritrovata fiducia nella crescita.
Guardare ai fondamentali. I mercati finanziari si dimostrano legati all’umore degli operatori di brevissimo termine e meno frequentati dalle mani forti degli investitori di medio e lungo termine. I movimenti di alcuni indici, alquanto schizofrenici come nel caso VW e del settore automotive, risultano al momento slegati dai fondamentali e quindi da seguire con una lettura prospettica.
Focus della settimana. Principali dati attesi in settimana. Negli Usa: Personal Income, Spendind, PCE Core Price e Consumer Confidence; venerdì i dati sul mercato del lavoro di settembre. In Europa: Unemployment Rate e CPI. In Giappone: Industrilal production. Negli Emerging Markets importanti dati attesi dal Brasile: Central Govt Budget Balance, Inflazione e Occupazione.
Rally di fine anno storpiato dalla FED? – Tavola Rotonda Virtuale della Community ricercaefinanza.it (qui). Il sentiment negativo che ha colpito i mercati estivi non ha trovato sostegno nella banca centrale statunitense che in occasione del FOMC ha dato un segnale ancora incomprensibile sul rialzo dei tassi, facendosi scudo dei dati di bassa inflazione e dei problemi cinesi; restano tuttavia in essere gli spazi di intervento a supporto delle economie per BCE, BoJ e PBoC. Il Presidente della BCE Mario Draghi in occasione delle sue ultime conferenze ha ribadito la sua fermezza sugli obiettivi di crescita e di inflazione per il 2016.
Nello stesso modo si sta muovendo Haruhiko Kuroda della BoJ in Giappone, mentre la banca centrale cinese ha dimostrato l’inesperienza nella comunicazione agli operatori in occasione della mini svalutazione dello Yuan lasciando disorientato il mondo finanziario sul sistema finanziario in Cina; il presidente cinese Xi Jinping è volato negli Usa per condividere la strategia del suo paese. Infine a colpire duramente i mercati emergenti con un rialzo della volatilità che ha contagiato molte aree, sono stati i flussi di disinvestimento e il calo dei prezzi delle materie prime.
“La nostra view di base sui mercati non è cambiata nel corso degli ultimi mesi a seguito della volatilità che abbiamo vissuto di recente…” Nonostante la preoccupazione sull’economia cinese, la maggior parte degli Strategist conferma una crescita economica positiva seppur rallentata. “In seguito alla decisione della Fed di non alzare i tassi d’interesse aumenta la pressione su BCE e BOJ per essere ancora più accomodanti.” … La decisione di rimanere ai tassi attuali non vedrebbe la Fed ostaggio del mercato finanziario quanto meno fiduciosa sul percorso di recupero inflattivo e macroeconomico a livello globale.
La preferenza verso il mercato azionario è meno generalizzata anche se in prospettiva rimane costruttiva nel medio termine. Con il cambiamento di scenario tornano le riflessioni sul mercato obbligazionario e sugli bond a spread…
Augmented Reality (AR) vs Virtual Reality (VR). Gli analisti finanziari hanno da tempo sottolineato l’importanza della mobilità digitale come modello innovativo nell’offerta dei servizi più utili ai consumatori di massa. I tassi di crescita delle vendite degli smartphone sono stati il segnale più evidente che il mercato si stava allargando a dismisura e con esso la domanda di nuove funzionalità. Il viatico di sviluppo è stata ovviamente la caduta dei prezzi dei devices che ha fornito l’accesso ad un numero sempre maggiore di acquirenti. Per gli esperti di informatica, la realtà aumentata (AR) pur essendo in gran parte legata alla realtà virtuale (VR), rimane posizionata in un’area a se stante e per questo anche detta ‘realtà virtu-reale in continuum’. Al contrario della realtà virtuale (VR), in cui l’utente è completamente immerso in un mondo digitale virtuale, la realtà aumentata (AR) vive nel mondo reale, fornendo informazioni aggiuntive e assistenza alla sensorialità umana, e aiutando di fatto i sensi ad avere una maggiore efficienza.
Digital Eye Glass. In aggiunta alle più note osservazioni sulla tecnologia mobile, che recentemente ha rotto gli argini attraverso la sharing economy e l’internet delle cose (IoT, internet of things), gli spazi della realtà aumentata (AR) vivono di una spettacolarizzazione nell’immaginario collettivo, immergendoci in un’espansione delle capacità personali attraverso svariati strumenti indossabili, peraltro poco invasivi. Per questo le iniziative già presenti potrebbero risultare meno visibili al grande pubblico perché inserite in molte aree specialistiche come quella di medicina, chirurgia, fisica e sicurezza. Nell’attuale valenza della realtà aumentata (AR) si pensa in primo luogo all’ingresso nel mercato degli Smart Glasses o ai Digital Eye Glass, ovvero agli occhiali che in tempo reale forniscono una completa immersione cognitiva su quanto ci circonda, oltre che comunicativa attraverso la rete web.
Un mercato pronto alla crescita. Secondo gli analisti finanziari il mercato globale della realtà aumentata dovrebbe crescere dagli attuali 500 milioni di euro a 7,5 miliardi di euro entro il 2020, permettendo alle società tecnologiche di piccole e medie dimensioni, si spera anche europee, di competere con i giganti internazionali statunitensi ed asiatici. I settori interessati saranno ancora quelli della sicurezza e controllo, delle attività di laboratorio scientifico, ma anche delle problematiche militari, di entertainment ed educational. Sarà comunque interessante vedere come i nuovi wearable devices, punti chiave nel business della realtà aumentata, si posizioneranno nel mass market e quando riusciranno ad avere prezzi accessibili al grande pubblico. Nonostante le buone intenzioni delle ‘agende digitali’ dei singoli paesi, l’Europa è rimasta indietro su molte delle nuove offerte di servizi digitali lasciando uno spazio enorme ai giganti internazionali; un maggior coordinamento delle politiche di sviluppo sarebbe veramente necessario per mettere in condizione le aziende locali di sostenere la competizione globale.

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