Nuova strategia con focus sulla protezione del capitale: il caso Eur/Try

A cura di WeOptions.com
CASH COLLECT PLUS è il nome commerciale utilizzato da Societe Generale  per delineare una strategia che eroga cedole periodiche e che protegge il capitale fino ad un determinato livello di discesa del sottostante (Barriera).
A differenza di molte altre tipologie di certificates, nell’eventualità che alla data di valutazione finale il sottostante si presenti sotto alla barriera,  la performance negativa dello strumento si calcola non dal livello strike (valore iniziale del sottostante) ma solo dal livello barriera, garantendo in questo modo una maggior protezione del capitale. E’ una differenza importante: si parla di diverse decine di punti percentuali di maggior copertura, in caso di andamento sfavorevole.
E’ come acquistare un asset finanziario con un prezzo di carico sensibilmente più basso del prezzo negoziato in un preciso momento di mercato, garantendosi per un determinato arco temporale la possibilità di conseguire degli incassi cedolari (flussi periodici di reddito) a fronte della rinuncia al beneficio di un’eventuale performance positiva del sottostante stesso.
A titolo di esempio, prendiamo a riferimento come sottostante il cross valutario EUR/TRY, in considerazione del fatto che dopo un periodo importante di forte svalutazione della lira turca, l’annuncio di elezioni anticipate di Erdogan della settimana scorsa ha riportato un po’ più di fiducia sul paese emergente.
SOTTOSTANTE: EUR/TRY
EMITTENTE: SOCIETE GENERALE
ISIN: XS1669415637

Il certificato prevede mensilmente il pagamento di una cedola pari allo 0,90% (Rendimento annuo del 10,80%) a condizione che in ogni data di osservazione mensile da qui alla scadenza del  25.01.2021 la lira turca non abbia perso contro euro più del 30%,  rispetto al valore iniziale strike pari a 4,62 rilevato a gennaio di quest’anno.
Al 20.04.2018 il cross quota 4,99, che corrisponde a un deprezzamento della lira turca di circa l’8% rispetto allo strike, mentre il certificato si compra a 894, oltre il 10% sotto il livello di emissione, pari a 1000.
Le valutazioni sembrano attraenti ma non si deve guardare solo al prezzo spot quanto piuttosto anche alla proiezione forward alla scadenza dei certificati (spot + differenziale tassi), che, a tre anni,  proietta il cross valutario verso quota 6,90, ben oltre il livello barriera, posto a 6,01.
Tuttavia la curva dei rendimenti fa abbastanza in fretta a modificarsi: le proiezioni non sono previsioni. Al riguardo, di seguito riportiamo un’analisi di Banca Imi del 11.04.2018:
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Nel caso di rilevazione del cross sopra quota 6,01 alla scadenza, la perdita si calcolerà da questo livello e potrebbe essere parzialmente o totalmente compensata dalle cedole incassate nel corso del tempo.
Se invece l’Eur/Try sarà inferiore a 6,01, il rimborso del certificato avverrà al nominale di 1000, garantendo un’ulteriore plusvalenza del 10% rispetto ai prezzi di acquisto attuali.
Ricordiamo infine che le cedole hanno effetto memoria; mentre, a partire da gennaio 2019, è possibile il rimborso anticipato del capitale a condizione che la lira tura si sia rivalutata contro euro, rispetto al livello strike.

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