Nuova Via della Seta: le opportunità secondo Rare Infrastructure

Il progetto del governo cinese noto come “Nuova Via della Seta” sta prendendo il largo, e ciò potrebbe aprire per gli investitori buone opportunità di lungo periodo. Lo sostiene RARE Infrastructure, l’affiliata del gruppo Legg Mason specializzata nei titoli infrastrutturali.
Lo sviluppo del progetto Nuova Via della Seta – detto anche “One Belt One Road” – è stato relativamente lento nel biennio 2015-2016, principalmente a causa del controllo sui capitali del governo cinese e delle preoccupazioni legate alla valuta cinese. Recentemente però c’è stata un’accelerazione, grazie al supporto finanziario dell’Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB) e di altre banche.

(foto tratta da wikipedia)
“Si tratta di un importante strategia economica e commerciale” spiega Charles Hamieh, Portfolio Manager di RARE Infrastructure “Che punta a far rinascere lo storico percorso della Via della Seta tra Cina ed Europa. I progetti legati all’iniziativa includono reti ferroviarie, strade, porti e infrastrutture energetiche.”
Secondo Hamieh, considerando la portata dell’investimento, i benefici economici di questa iniziativa “potrebbe essere relativamente più significativi per altri paesi, come quelli del Sud-est asiatico in via di sviluppo, piuttosto che per la Cina.”
“Riteniamo che l’obiettivo economico chiave nel medio-lungo termine sia la diversificazione delle esportazioni cinesi” afferma il manager di RARE “Nel breve termine, un importante beneficio collaterale sarà la possibilità di assorbire qualsiasi sovraccapacità nel settore delle commodity, in particolare per quanto riguarda acciaio e cemento. Inoltre, i settori dell’ingegneria e delle costruzioni – ad esempio i produttori di attrezzature e macchinari ferroviari – potrebbero incrementare di molto i propri guadagni grazie ai nuovi ordini dall’estero.”
China Merchants Port Holdings (CMP), ad esempio, è posizionata strategicamente per beneficiare sia degli investimenti per la Nuova Via della Seta, sia della politica cinese delle Zone di Libero Scambio. Stiamo parlando del più grande operatore portuale cinese, con partecipazioni in 8 dei 10 maggiori porti del paese, compresi Shangai e Shenzhen, ossia due dei tre porti più grandi al mondo” fa notare Hamieh.
“Fuori dalla Cina, i maggiori beneficiari del progetto cinese nel breve termine potrebbero essere i porti che si trovano lungo il percorso della Via della Seta Marittima, ad esempio quelli del Sud-est asiatico (come il Myanmar), dell’Asia meridionale e dell’Africa Orientale.”
“Anche se nel medio termine il progetto Nuova Via della Seta avrà un impatto limitato sulle società infrastrutturali globali, crediamo che all’interno dell’area dei mercati emergenti si possano individuare diverse opportunità di investimento di lungo termine.”
“Gli asset infrastrutturali infatti sono destinati ad essere tra i maggiori beneficiari dei trend di lungo termine che sostengono i mercati emergenti” conclude Hamieh “Le infrastrutture permettono infatti di accedere direttamente alla domanda e ai fattori di crescita domestici di questi paesi, garantendo allo stesso tempo dei ritorni più difensivi grazie alla loro natura maggiormente contrattuale/regolamentata, e al fatto di essere esplicitamente legati all’inflazione.”

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