Nuovo Bollettino statistico Consob sui mercati finanziari

Consob ha pubblicato il nuovo Bollettino statistico che riporta i dati sulle società quotate e l’intermediazione finanziaria nel primo semestre 2019.

Il documento è diviso in tre parti:

  1. I mercati di strumenti finanziari
  2. I servizi di investimento e la gestione del risparmio
  3. I bilanci delle società quotate

e riporta i dati dal 2012 fino al secondo trimestre del 2019.

Nel primo semestre del 2019 la capitalizzazione delle società di diritto italiano con azioni ammesse alle negoziazioni su mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di negoziazione italiani è aumentata del 6,4% per effetto della crescita dei prezzi di mercato e il rapporto fra capitalizzazione e PIL è passato dal 28,2% a fine 2018 al 30,0% a fine giugno. Il numero di società quotate italiane è salito da 344 a 346, per effetto delle ammissioni a quotazione su AIM (+6) e delle revoche su MTA (-4).

Si registra un aumento complessivo dell’utile netto delle società quotate anche se il dato non è omogeneo nei diversi settori produttivi: le banche registrano un aumento dell’8,5%, le assicurazioni del 27,9%, mentre si assiste a un calo del 6,8% per le società non finanziarie.

Il controvalore degli scambi di azioni di società quotate italiane su mercati regolamentati e sistemi multilaterali di negoziazione italiani ed esteri è diminuito del 27,9% rispetto al primo semestre del 2018. Il controvalore nozionale degli scambi di derivati azionari ha segnato un calo del 32,2% riguardando sostanzialmente gli strumenti derivati (future, option e covered warrant) su indice. A fine giugno 2019, il controvalore nozionale delle posizioni aperte sui derivati azionari risultava superiore del 42,8% rispetto al dato di fine 2018. Il controvalore nozionale degli scambi di derivati su merci ha registrato un aumento del 137,8% che ha riguardato i covered warrant su merci e in misura minore il future sull’energia elettrica.

Nel primo semestre 2019 il controvalore degli scambi di titoli di Stato italiani si è ridotto del 29,9% sulle piattaforme di negoziazione italiane, principalmente per il calo degli scambi su MTS (-32,7%). Analogamente, si è registrata una notevole contrazione del controvalore degli scambi di obbligazioni di emittenti italiani diverse dai titoli di Stato (-26,8%), a causa di una flessione generalizzata degli scambi sulle piattaforme di negoziazione italiane. Si è registrato inoltre un aumento delle emissioni di obbligazioni di banche italiane rispetto al primo semestre 2018, che ha riguardato le offerte pubbliche sul mercato domestico (+33,0%) mentre le offerte private a investitori istituzionali sono diminuite dell’1,6%.

I volumi di attività relativi alla prestazione di servizi di investimento sono complessivamente diminuiti nel primo semestre 2019 (collocamento di strumenti finanziari -6,2%, esecuzione ordini -22,6%, ricezione e trasmissione di ordini -2,2%) eccetto la negoziazione
in conto proprio (+1,8%).

I premi lordi derivanti dal collocamento di prodotti assicurativi a prevalente contenuto finanziario distribuiti in Italia da intermediari italiani hanno fatto registrare un calo notevole (-42,2%), dovuto alla flessione dei premi relativi alla distribuzione di polizze unit linked (-39,5%).

A fine giugno 2019, il patrimonio gestito da intermediari italiani risultava in crescita rispetto alla fine del 2018 (+7,9%), per effetto dell’aumento del patrimonio riferibile alle gestioni patrimoniali su base individuale istituite in Italia (+10,4%), agli OICR aperti di diritto italiano (+1,7%), a fondi chiusi di diritto italiano (+2,2%), pur a fronte del calo del patrimonio riferibile ai fondi pensione e altre forme pensionistiche istituiti in Italia da società diverse da imprese di assicurazione (-6,0%).

In crescita anche il patrimonio degli OICR aperti esteri collocati in Italia (+5,6%). La raccolta netta nel primo semestre degli OICR aperti di diritto italiano è stata negativa per 3,5 miliardi di euro. I dati contabili delle SGR di diritto italiano mostrano un sensibile aumento dell’utile netto rispetto al 2018 (+23,9%), dovuto in prevalenza alla riduzione dei costi operativi e delle imposte sull’esercizio. Invece l’utile netto delle SIM risulta diminuito del 33,6%, principalmente per il calo delle commissioni attive e dei dividendi e altri proventi simili.

Per un’analisi più analitica dei dati è possibile consultare la versione integrale del Bollettino statistico n. 15.

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