Obbligazioni subordinate, che pasticcio!

A cura di Daniele Bernardi, Ad Diaman scf
Sicuramente attirerò molti pareri contrari a quello che sto per dire. E’ profondamente sbagliato restituire i soldi agli investitori che hanno comprato delle obbligazioni subordinate e li hanno persi. Contraddice il principio di chi sbaglia paga, un valore che stiamo perdendo e che invece è un punto cardine del vivere coerentemente tra le persone.
Mi dispiace molto per la persona che si è suicidata a causa dei soldi, è un dramma e non va dimenticato, però è un indicatore di quanto i soldi possano condizionare un’esistenza e quanto possano manipolare le nostre menti.
Sicuramente non avere più 100.000 euro è un brutto colpo, ma se li aveva accumulati negli anni, è perché non li aveva usati, e quindi non gli erano serviti per vivere, e quindi anche se con molto dispiacere di non averli più poteva continuare a vivere lo stesso.
E’ cinico parlare così, me ne rendo conto, ma noi tutti dobbiamo liberarci del potere dei soldi nei nostri confronti.
Se lavoriamo per mettere via soldi e questo è il nostro obbiettivo unico della vita, purtroppo il rischio è proprio quello di finire come il pensionato di Civitavecchia.
Ma il problema vero è che la mancanza di cultura finanziaria in Italia porta a queste conclusioni (ne ho parlato nel post L’importanza della cultura finanziaria), se nessuno a scuola ti insegna le basi dell’economia e della finanza, proprio le cose più semplici come a maggior rendimento corrisponde maggior rischio, allora questi problemi vengono fuori e diventano tragedie civili.
Le banche hanno le loro responsabilità, sia chiaro! Lavorando in finanza so bene come vengono venduti alcuni prodotti allo sportello e che esistono dei budget che i dipendenti loro malgrado devono rispettare, ma il problema una volta tanto non si può imputare solo alle banche.
La maggior parte delle persone che ha comprato i subordinati sono quelle persone che vogliono guadagnare di più senza correre rischi, pensano di essere più furbi degli altri, e spesso, ma non sempre gli va bene.
E quando non gli va bene però non si può recriminare perché non si sapeva i rischi che si correva, perché se tutto il mondo ti da il 2% di rendimento e quella obbligazione ti da l’8% un motivo ci sarà, caro mio risparmiatore, oppure le banche sono diventate di colpo delle benefattrici che vogliono regalarti i soldi???
La legge non ammette ignoranza, e la finanza neppure.
Io personalmente ho fatto tanti errori nei miei conti personali che mi hanno fatto perdere soldi, ma non ho mai recriminato perché gli consideravo investimenti per accrescere la mia cultura finanziaria.
Diventare esperti di finanza non è gratis, e bisogna comprendere alcune semplici regole:
1) i soldi non te li regala nessuno
2) maggiore rendimento = maggiore rischio
Il primo punto significa che devi stare attendo a quello che fai, il secondo punto significa che se sei bravo a gestire il rischio magari fai anche un buon rendimento.
Ma rimborsare gli investitori dei subordinati è un errore strategico che non si deve compiere, perché allora chi ha scelto per anni di guadagnare di meno comprando cose più sicure è un fesso.
E’ un fesso chi come noi costruisce un fondo per scegliere le obbligazioni più sicure possibile guadagnando di meno per essere più tutelante nei confronti degli investitori.
E’ un fesso il dirigente della fondazione bancaria che compra le obbligazioni per sostenere la sua banca in cui partecipa come azionista e a lui non le rimborsano mentre agli altri si.
Mi dispiace, ma il modo con cui è stato gestito questo dramma bancario è profondamente sbagliato:
da una parte le opposizioni puntano il dito sul governo per fare propaganda, dall’altra il governo stanzia 100 milioni per ripagare gli obbligazionisti per fare altrettanta propaganda, (dichiarando la Boschi stessa che chi sbaglia paga, compreso suo padre se ha sbagliato, leggera contraddizione se ci fate caso) in mezzo ci sono i fessi che pagano.
Non so voi, ma io sono stufo di sentirmi un fesso.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!