Obbligazioni: opportunità da high yield ed emergenti

A cura di Anima Sgr

Per quanto riguarda il comparto obbligazionario nel suo complesso, la view di Anima si conferma prudenzialmente neutrale, sia globalmente sull’asset class sia sulla duration in generale. Il mercato si aspetta che alla politica espansiva delle banche centrali si affianchino politiche fiscali da parte dei governi, ove possibile, altrettanto espansive. Giappone e Regno Unito, con ogni probabilità, non saranno gli unici paesi ad attuare questo genere di politiche. Quindi, una variabile da monitorare è il modo in cui le politiche fiscali si affiancheranno alle monetarie e come verranno dosate in termini di stimoli.

Nel dettaglio dell’area Euro, il giudizio dalla precedente neutralità vira in negativo per l’area Euro core e in direzione positiva per quella periferica, mantenendo comunque una view sostanzialmente neutrale per l’intera area. Confermata la neutralità per il Giappone, così come il giudizio negativo per gli Stati Uniti.

Sul comparto corporate, a parere di Anima, rappresentano ancora una buona opportunità le obbligazioni high yield e i bond emergenti, perché in un contesto di rendimenti bassi costituiscono un’area in cui è ancora possibile investire con extrarendimenti (spread) interessanti. All’interno dei nostri fondi obbligazionari, quindi, questi due segmenti restano due asset class sulle quali puntare, fermo restando un atteggiamento selettivo dato dalla possibilità che si presentino rischi di liquidità.

Segnali positivi dal dollaro Sul fronte delle principali valute, nel rapporto con l’euro, la view passa da neutrale a positiva per quanto riguarda il dollaro statunitense. Questo posizionamento deriva dalla possibilità che il mercato torni a focalizzarsi sul tema del differenziale dei tassi, che il team di Anima continua a veder muovere a favore del dollaro americano, in particolare nelle prossime settimane, con l’avvicinarsi dell’appuntamento con la Federal Reserve di fine settembre: i dati relativi all’economia americana stanno mostrando un buon momentum e questo induce a pensare che il mercato possa arrivare all’appuntamento scontando almeno parzialmente un possibile rialzo.

Il giudizio sulla sterlina, invece, è tornato neutrale da negativo. I dati economici ancora non riflettono le conseguenze della scelta referendaria sulla Brexit e molti investitori hanno una posizione corta sulla divisa britannica: questa combinazione espone il mercato a possibili repentini apprezzamenti della valuta generati non per motivi fondamentali, ma dalla ricopertura di posizioni che generano rendimento negativo.

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