Opportunità di valore tra i farmaceutici e le telecomunicazioni

A cura di Syz Asset Management
Mercati azionari.  Il mese scorso i cambiamenti apportati alle nostre preferenze azionarie sono stati pochi: in particolare abbiamo ritoccato lievemente al rialzo il giudizio sulla Svezia da un livello di lieve avversione a una preferenza. Tuttavia, osservando il quadro più generale, nel corso degli ultimi mesi il gruppo di strategie d’investimento ha iniziato a ribilanciare il giudizio complessivo a favore del comparto azionario. La maggior parte dei principali segmenti geografici ha ricevuto giudizi simili, con la sola rilevante eccezione dei mercati emergenti, dove continuiamo a prediligere il reddito fisso al rischio azionario.  Da tempo manteniamo una preferenza per i settori ciclici rispetto a quelli difensivi. A livello settoriale, nell’ultimo periodo abbiamo favorito in particolare il settore energetico e quello finanziario, in particolare le banche.
Già da tempo  i titoli bancari hanno un peso sostanziale in molti dei nostri portafogli in virtù delle valutazioni convenienti, della correlazione generale con il ciclo economico globale e delle caratteristiche di copertura naturale contro i rialzi dei tassi d’interesse. Anche se continuiamo ad apprezzare questo segmento come tema di investimento, parte della logica d’investimento iniziale si è leggermente indebolita. Le banche non sono più convenienti come in passato, i rendimenti sono già cresciuti in misura cospicua nell’arco degli ultimi anni, e anche se il ciclo economico si mantiene robusto, la sua traiettoria futura sarà più probabilmente al ribasso che al rialzo. Anche se è ancora troppo presto per passare a un giudizio positivo sui settori difensivi, iniziamo a individuare opportunità di valore in aree quali i titoli farmaceutici e delle telecomunicazioni, che in questa fase di rialzo dei tassi sono stati notevolmente penalizzati.

Mercati obbligazionari. Dopo aver rivisto al rialzo la nostra opinione su duration e obbligazioni nominali occidentali nel corso degli ultimi mesi, ora si rende necessario apportare le modifiche che questa revisione comporta, ad esempio alzando l’esposizione ai titoli di Stato di Francia e Italia. Entrambi questi mercati, in particolare quello italiano, appaiono convenienti rispetto alle obbligazioni governative tedesche.
Inoltre, è probabile che l’orientamento sempre espansivo della BCE continui a limitare l’ampliamento degli spread rispetto ai livelli attuali. Ciò significa che il nostro giudizio sui diversi mercati obbligazionari europei è ora lo stesso, cioè di lieve avversione. Lo stesso vale anche per il credito europeo investment grade, anch’esso rivisto al rialzo da forte avversione ad avversione, e ora in linea con tutti gli altri segmenti investment grade.  Nell’ambito dei mercati emergenti si  sono prodotti alcuni cambiamenti di minore entità, ma il quadro generale rimane invariato. Le obbligazioni dei mercati emergenti in valuta sia forte sia locale continuano a rappresentare, unitamente ai titoli di Stato nominali occidentali, i nostri segmenti obbligazionari preferiti.
Tuttavia, vi sono state alcune lievi modifiche nelle aree preferite all’interno di questa classe di attivi. Le obbligazioni polacche e messicane in valuta locale sono state declassate di un livello a lieve avversione, mentre quelle turche in valuta forte sono state riviste al rialzo a preferenza. Nel caso della Polonia la decisione è riconducibile al deterioramento delle valutazioni considerata l’eccellente performance già segnata; per quanto riguarda il Messico, il motivo sono le preoccupazioni in merito ai negoziati sul NAFTA e il rischio elettorale, oltre alla vulnerabilità del  peso messicano al quadro di rischio più elevato. Le obbligazioni turche sono state riviste al rialzo per motivi di valutazione, dato che il flusso di notizie negative sulla Turchia sembra essere in buona parte già scontato dai mercati.

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