Oro al bivio dopo i nuovi massimi: fase rialzista o correzione?

“A causa del perdurare dei colloqui sui nuovi stimoli fiscali da parte dell’Amministrazione Usa e del peggioramento della situazione sul fronte degli accordi commerciali Usa-Cina, oltre ai misteri sull’esplosione di Beirut, l’oro ha nuovamente esteso il suo record superando 2022 dollari per oncia. Nonostante per il momento non abbiamo registrato particolari prese di profitto sul metallo prezioso, sarà certamente interessante vedere come gli investitori si comporteranno se le valutazioni rimarranno sopra soglia 2000 dollari”. E’ quanto sottolinea Ipek Ozkardeskaya, Senior Analyst di Swissquote Bank.

Le opzioni sono due: assistere alla creazione di un nuovo e robusto livello di supporto che costituisca la base per ulteriori guadagni (anche grazie al fatto che gli investitori stanno aumentando le coperture contro i crescenti rischi di inflazione globale causati da massicci stimoli monetari e fiscali), oppure a una forte correzione al ribasso, qualora gli operatori più speculativi ritengano che non ci sia più molto spazio per un’estensione del rally in corso. Anche l’argento è salito a 26 dollari per oncia.

Nel frattempo il dollaro Usa si è indebolito rispetto alle principali valute. L’euro/dollaro ha fatto un’inversione a U dopo le perdite di inizio settimana e ha recuperato a 1,1820 a seguito di una nuova battuta d’arresto del biglietto verde. Il sterlina/dollaro è rimbalzato a 1,31 dopo essere scivolato sotto il segno di 1,30 martedì. Il principale catalizzatore dei recenti guadagni è la debolezza del dollaro, e qualsiasi correzione in tal senso potrebbe innescare importanti capovolgimenti di direzione per entrambe le valute.

Per quanto riguarda i dati macro, l’espansione dei servizi cinesi a luglio non è stata così sorprendente come i progressi nella produzione. Il Pmi Caixin a 54,5 è rimasto significativamente al di sotto delle aspettative del mercato che erano per 58. Ieri i dati sui servizi Pmi europei hanno registrato un significativo miglioramento dell’attività lo scorso mese di luglio, poiché il periodo di deconfinamento e le festività estive avrebbero aumentato la domanda di servizi, specialmente nelle nazioni dell’Europa meridionale che hanno visto importanti arrivi di turisti nonostante la pandemia in corso.

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