Oro, cresce l’offera e cala la domanda. Prezzi verso nuovi minimi

Notizie sempre più scoraggianti per i rialzisti sull’oro. Sul fronte dell’offerta il governo dello Zimbabwe (secondo maggiore esportatore mondiale di oro) ha annunciato che il prossimo anno la produzione nazionale del metallo dovrebbe registrare una crescita del 28%, a 24 tonnellate, a fronte delle 18,7 tonnellate previste per il 2015 nel suo complesso, aggiungendo inoltre che verranno ridotte i diritti sui lingotti del 40 per cento.

Sul fronte della domanda invece, in base alle stime degli analisti, gli acquisti di oro di matrice indiana relativi al trimestre a fine dicembre, scenderanno sui minimi livelli degli ultimi otto anni, colpiti da poveri investimenti e dai severi periodi di aridità che hanno colpito il paese, andando ad impoverire gli agricoltori. In particolare, i base alle stime di All India Gems & Jewellery Trade Federation, nel corso del trimestre, la domanda indiana dovrebbe attestarsi attorno alle 150-175 tonnellate,  a fronte delle 201,6 tonnellate dello scorso anno ed alla media a cinque anni pari a 231 tonnellate.

Inoltre, sempre sul lato della domanda, in base agli ultimi dati pubblicati dall’Hong Kong Census and Statistics Department, a ottobre le importazioni cinesi nette di oro provenienti da Hong Kong sono crollate a 71,58 tonnellate rispetto alle 97,242 di settembre registrando il minimo degli ultimi dieci mesi.

In questo scenario le quotazioni dell’oro si mantengono al di sotto dei livelli degli ultimi sei anni e in procinto di terminare la sesta ottava consecutiva di ribassi, complice il forte dollaro Usa e le attese di un prossimo rialzo dei tassi di interesse Usa a dicembre.

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