Oro, per Goldman il target price a 12 mesi resta di 2.300 dollari

Il prezzo dell’oro ha subito una brusca correzione negli ultimi due giorni, tanto che è sceso in area 1800 dollari per oncia. Un movimento registrato nonostante i tassi reali a cinque e dieci anni effettivi siano in ribasso e l’indebolimento del dollaro rispetto alle principali valute.

“Riteniamo che ciò sia dovuto alla combinazione di rotazione pro-ciclica delle azioni combinata con la mancanza di aumento delle aspettative di inflazione, scenario che aveva spinto l’oro al rialzo nella tarda primavera/estate; in altri termini, ora l’oro ha subìto una forte rotazione senza reflazione“. Ad affermarlo sono gli analisti di Goldman Sachs tuttavia si aspettano che l’oro possa di nuovo registrare aumenti di prezzo quando emergeranno ulteriori prove di inflazione.

Certo, fanno notare dalla banca d’affari americana, potrebbe volerci un po ‘di tempo prima che ciò si concretizzi poiché il mercato potrebbe aver bisogno di alcune solide impronte negli Stati Uniti o di un grande movimento del petrolio per riprezzare l’inflazione più in alto. E fino ad allora l’oro potrebbe continuare a subire la pressione della rotazione ciclica senza reflazione.Ma la nostra view rialzista a medio termine è invariata e manteniamo il nostro obiettivo a 12 msi di 2.300 dollari per oncia“, conclidono da Goldman.

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