Ottime opportunità sull’azionario Europa secondo Ubp

A cura di Victoria Leggett, Fund Manager Azionario Europa di Ubp

All’indomani del voto del Regno Unito sulla permanenza nell’Unione Europea abbiamo assistito a una fase di profonda incertezza. Il flusso di notizie è stato intenso, alcune carriere politiche sono nate, altre si sono spezzate e i mercati hanno vacillato tra ottimismo e negatività. A testimonianza di come gli investitori siano diventati insensibili alle notizie delle grandi testate, a distanza di sei settimane, la volatilità è diminuita rispetto ai livelli toccati prima del referendum.

Tuttavia, l’incertezza ancora permane, in particolare in Europa e specialmente nell’azionario. Perché non dovrebbe? Abbiamo speso quasi un decennio a farci strada tra le macerie della crisi finanziaria del 2008 e, a seguire, tra la crisi dell’Eurozona. Molti Paesi europei avevano iniziato a risalire la china dopo periodi di austerità intensa. I segnali di crescita sono diventati più frequenti e più forti. Consumatori e imprese hanno mostrato segnali di un’aumentata fiducia. Inoltre, è ancora troppo presto per sapere i veri effetti della Brexit – qualora effettivamente ce ne saranno. L’incertezza continuerà…nei mercati e nell’economia reale.

Ad ogni modo i titoli azionari non sono le economie e le società non sono Paesi. L’azionario europeo offre un accesso unico alle aziende globali e a quelle leader nel campo della tecnologia. Inoltre, queste società sono caratterizzate in generale da una corporate governance eccellente, da team di gestione con esperienza e da bilanci solidi. Inoltre, l’azionario europeo ha un track record lungo e costante nell’offrire income. In un mondo incerto, però, la mente degli investitori non si rivolge alle azioni (come si può vedere dalla riduzione dei rendimenti in quasi tutte le altre asset class).

L’indice MSCI Europe, tuttavia, offre un rendimento superiore (dividendo) al 3,5%. È ricco di società multinazionali – come Nestlè, Unilever, Siemens, Ferrovial e altre. Il gap di rendimento tra il debito e le azioni di queste aziende è estremo. E ciò si può osservare in tutti i settori – ci sono società ben capitalizzate che, a dispetto dei dubbi politici ed economici, offrono flussi di cassa sostenibili e in crescita. A differenza degli Stati Uniti, poi, molto inclini alle operazioni di buy-back, le aziende europee tipicamente preferiscono distribuire dividendi agli azionisti. Il potere complessivo che ne deriva quindi è immenso.

L’azionario europeo quindi, a nostro avviso, presenta grandissime opportunità. Inoltre è l’unica asset class che offre un dividendo superiore alla media degli ultimi 30 anni, contribuendo a oltre il 60% dei rendimenti totali degli ultimi 20 anni.

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