Panic selling, Avio limita i danni: può provare il rimbalzo

Un uno-due micidiale: l’espandersi in tutto il mondo dell’epidemia del coronavirus (i contagiati si contano a migliaia in Cina, Corea del Sud, Italia, Iran, Francia e Germania e l’elenco è destinato a salire, con 3.825 decessi di cui 366 in Italia) fa crollare le Borse mondiali, con Tokyo che vede l’indice Nikkei225 crollare del 5,07% a 19.698,76 yen, azzerando tutti i rialzi del 2019, e Piazza Affari che fatica ad aprire col Ftse Mib a -10,8% quando ancora molte blue chip sono sospese per eccesso di ribasso o per eccessiva distanza tra i livelli denaro-lettera.

Tra i più penalizzati, oltre ai petroliferi come Saipem (al momento in cui scriviamo in calo teorico di oltre il 25%), che soffrono il crollo dei prezzi del greggio dopo lo stop alle trattative Opec-Russia per tagliare la produzione e la decisione dell’Arabia Saudita di tagliare i prezzi e aumentare la produzione come ritorsione, vi sono i titoli sportivi come la Juventus Fc (-15,4% teorico), stante il rischio di una sospensione del campionato, e quelli dei consumi fuori casa come Autogrill (-28,6% teorico).

La giornata si presenta dunque fortemente volatile e del tutto inadatta ad investitori che non siano avvezzi al rischio. Mentre per cercare di proteggere il portafoglio o i singoli titoli si può provare una strategia tramite opzioni, comprando “put” o vendendo “call” (che però rischiano rischiano a questi livelli di essere in un caso molto costose, nell’altro molto poco redditizie, esponendo al rischio di un esito negativo se il trend si invertisse rapidamente rispetto a quello ipotizzato), per chi volesse provare a investire approfittando dei prezzi in forte calo il consiglio non può che essere quello di puntare su titoli di qualità, tendenzialmente anticiclici e poco influenzabili dalle notizie di questi giorni.

Un titolo interessante resta ad esempio Avio, oggi in calo di oltre il 5% a 12 euro per azione o poco più, ancora di qualche punto percentuale sopra i livelli di 12 mesi fa ma ormai di oltre il 15% inferiore ai prezzi di tre mesi or sono. Il fatturato 2019 dovrebbe risultare pari a 380-385 milioni di euro, nella parte bassa del range indicato in precedenza ma coerente con la attesa del mercato e, come sottolineato anche dagli analisti di Equita Sim, considerando i problemi nati coi ritardi dei lanci del Vega “si tratta di una ulteriore dimostrazione di resilienza”, caratteristica quanto mai apprezzabile in questo momento.

A inizio marzo è stato inoltre annunciato l’esito positivo del primo test della camera di combustione del motore M10 a ossigeno liquido e metano, tenutosi presso il Marshall Space Flight della Nasa. Questa nuova camera di combustione rientra nel programma per il trasporto spaziale dell’Esa ed è pensata per garantire l’ottimizzazione dei costi e dei tempi dei futuri lanci. Al momento il consenso prevede un utile per azione di 96 centesimi ovvero un dividendo di 45 centesimi, equivalente a un potenziale rendimento da dividendo del 3,75% (a fronte di un price/earning di 12,5 volte).

Il quadro tecnico di Avio

Dal punto di vista tecnico anche Avio è ovviamente caduta in un trend di brevissimo termine fortemente ribassista, che però vede proprio i 12-12,10 euro per azione come target. La tenuta di questo livello potrebbe dunque consentire un primo rimbalzo tecnico, anche solo fino ai 12,45 euro per azione e poi eventualmente ai 12,75 euro delle chiusura di venerdì scorso e da lì sino alle resistenze segnalate in area 13,35 e 13,55 euro per azione. Per riuscire a uscire dal trend negativo e ridare spazio a possibili strategie rialziste di breve-medio periodo occorrerà tuttavia riuscire a superare le stop loss precedenti, scattate con la caduta delle quotazioni di Avio sotto i 13,95 euro per azione.

L’andamento in Borsa di Avio da dicembre 2018

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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