Per Elica si riaffaccia un taglio costi. L’analisi di Market Insight

Elica ha archiviato il primo trimestre 2020 con ricavi in calo del 5% a 110,8 milioni in quanto il blocco di marzo determinato dalla pandemia di Covid-19 ha annichilito i piccoli progressi del primo bimestre. L’Ebitda (+7%) e l’Ebit (+0,7%) registrano tuttavia progressi significativi merito anche al migliore price/mix e alle azioni di contenimento costi aiutate dalle iniziative del Governo per contrastare la pandemia, come la cassa integrazione. Un sollievo i cui effetti dovrebbero aver contrassegnato altresì i mesi successivi, anche se il permanere delle incertezze sull’evoluzione dei mercati spinge il management a mantenere il focus sul contenimento dei costi in assenza di politiche industriali credibili. Ecco di seguito l’analisi fondamentale di Market Insight sul titolo Elica.

        1. MODELLO DI BUSINESS
        2. CONTO ECONOMICO
        3. BREAKDOWN RICAVI
        4. STATO PATRIMONIALE
        5. RATIO
        6. STRATEGIA
        7. OUTLOOK
        8. BORSA

Il modello di business

Elica Corporation è un Gruppo focalizzato sulle seguenti aree di business:

  • cooking: progettazione, produzione e commercializzazione di cappe da cucina a uso domestico, sia a marchio proprio (Elica, Turboair, Ariafina, Arietta, Jet Air e Puti) sia attraverso i brand dei principali produttori internazionali di elettrodomestici e cucine (Whirlpool, Electrolux, Ikea, Indesit Company, Bosch-Siemens, Haier, ecc.), piani cottura e, per il mercato asiatico, forni e sterilizzatori;
  • motori: progettazione, produzione e commercializzazione di motori elettrici per elettrodomestici, cappe e caldaie da riscaldamento a uso domestico, con il marchio FIME.

Elica si avvale di una piattaforma produttiva articolata in sette stabilimenti dislocati tra Italia, Polonia, Messico, India e Cina in cui vengono prodotti annualmente circa 20,7 milioni di pezzi tra cappe e motori, venduti in EMEA, nelle Americhe e in Asia.

Il conto economico

Nel primo trimestre 2020 i ricavi sono diminuiti su base annua del 5% a 110,8 milioni a causa del lockdown che ha penalizzato le vendite e la produzione nel mese di marzo. Il fatturato dei primi due mesi aveva infatti registrato una crescita del 2% rispetto allo stesso periodo del 2019.

In questo contesto, il segmento Cooking è diminuito del 6,6% a 94,9 milioni, con vendite a marchi propri scese a 49,5 milioni (-1,6%) e quelle OEM a 45,4 milioni (-11,5%).  Il segmento Motori, che ha mantenuto la produzione operativa, ha registrato una crescita del 6% a 15,9 milioni, nonostante il rallentamento di marzo.

Tuttavia, l’effetto price/mix e le efficienze operative (in particolare i benefici sul costo del lavoro grazie alla Cassa), hanno sostenuto l’Ebitda, aumentato del 7% a 10,2 milioni, con una marginalità salita dall’8,8% al 9,9%.

I maggiori ammortamenti effettuati nel periodo per 6,7 milioni (6 milioni a fine marzo 2019), legati al piano di investimenti a supporto dello sviluppo della gamma prodotti lanciati nel 2017 e 2018, si riflette però sull’Ebit, il cui progresso si limita allo 0,7% a 4,3 milioni con Ebit margin passato dal 3,7% al 3,9%.

Infine, a causa del maggior carico fiscale (da 1,3 milioni a 1,7 milioni), seppure in parte compensato dal calo degli oneri finanziari netti a 0,6 milioni (0,9 milioni al 31/3/19), l’utile risultato netto segna una diminuzione da 2,1 milioni a 2 milioni con un net margin invariato all’1,8%.

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